SCRITTI DI NUMEROLOGIA


14/02/2023

SAN VALENTINO: CURIOSITÀ FRA STORIA E NUMEROLOGIA

Ogni anno il 14 febbraio, nel giorno di San Valentino, ricorre la festa degli innamorati. Perché proprio questo Santo? Ecco la storia.

San Valentino nacque a Terni da una famiglia patrizia nel 176 d.C. (da notare che questo anno fa somma 14: 1+7+6) e convertitosi al Cristianesimo, dedicò la sua vita alla fede, predicando il vangelo, anche nella città di Roma dove si trasferì nel 270 per convertire il prossimo. San Valentino visse in un’epoca in cui i cristiani venivano perseguitati (purtroppo accade ancora oggi in alcuni Paesi). L’imperatore Claudio II cercò di fargli abiurare la sua fede, ma per tutta risposta San Valentino non solo si rifiutò, ma cercò di convertire l’imperatore stesso. Questi colpito dalla fermezza e dall’amore di Valentino per la fede cristiana, gli salvò la vita dall’esecuzione capitale. Purtroppo, sotto il successivo imperatore Aureliano, Valentino fu perseguitato nuovamente, soprattutto perché oltre ad essere cristiano, la sua fama stava crescendo fra il popolo. Per questi motivi venne arrestato e flagellato fuori Roma sulla via Flaminia. Si temeva che l’amore che Valentino ispirava facesse insorgere il popolo a sua difesa. Per ordine di Aureliano venne decapitato a 97 anni, il 14 febbraio 273 d.C. San Valentino è il patrono della festa degli innamorati, perché a questo Santo sono attribuiti dei miracoli che hanno riportato l’amore e la concordia tra i fidanzati.

In America, una leggenda racconta che un giorno mentre il vescovo Valentino passeggiava vide una coppia di fidanzati che stava litigando. Desiderava farli riconciliare: fece volare intorno a loro tanti colombi che si scambiavano gesti d’affetto. I due giovani ritornarono a guardarsi con gli occhi dell’amore e a tubare come “piccioncini”. Grazie a San Valentino c’è l’usanza il 14 febbraio di scambiarsi messaggi e doni augurali. In questa data, in cui San Valentino stava per essere ucciso mandò un biglietto d’addio “...dal tuo Valentino” alla figlia del carceriere, alla quale aveva ridato la vista. Nutriva per lei un tenero affetto.

Analizzando numerologicamente la data 14-2-273 e sommandola 1+4+2+2+7+3 si ottiene il numero 19 e 1+9 = 10 e 1+0 = “1” l’unità dove tutto nasce e tutto contiene. La data della morte fisica di San Valentino indica un nuovo inizio: per il Santo nella dimensione spirituale; per i posteri l’inizio della festa dedicata agli innamorati. La ricorrenza venne istituita ufficialmente il 14-2-496 da Papa Gelasio I, questa data nella somma o essenza spirituale risulta 26 = 8 il numero dell’infinito: l’amore vero non ha fine. Quando si analizza una data, è importante considerare da quali numeri nasce il numero unico finale. In questo caso, si può notare che il numero 8 risulta dal 26. Il numero 8 indica le grandi realizzazioni; l’amore è l’energia più potente al mondo. Il 2 e il 6 sono numeri-energie collegati alla sensibilità e alla tenerezza: il 2 nell’amore materno, il 6 nell’amore di coppia, verso i figli e il sociale. Questi numeri simboleggiano l’amore nella sua completezza: l’amore degli affetti familiari, fra i partner e verso il prossimo, animali compresi.

Il 14 nella somma risulta 5 - il numero che unisce il femminile 2 col maschile 3 - 
indica comunicazione e cambiamenti evolutivi. Il 14 rappresenta la nuova nascita dopo la trasformazione - dalla dimensione terrena a quella spirituale - del 13. Il 14 può esprimere una nuova armonia e far rigenerare un amore entrato in crisi e anche consolidarlo. Questo numero è formato dal n. “1” che rappresenta l’inizio e l’individuo – e dal “4” il numero della famiglia e delle costruzioni solide, basate sulla costanza e la fedeltà. Il 14 come somma 5, il numero dei 5 sensi, esprime la passione amorosa. Il giorno 14 è indicato a coltivare il dialogo e il lato piacevole della vita. Andare a divertirsi in coppia alimenta l’amore. Evitare in questo giorno incomunicabilità e doppiezza. Il 4, presente in questa data, nel lato debole dell’energia del numero, può causare ostacoli. Se il 4, in positivo, realizza le idee e i progetti dell’1 - l’individuo - all’opposto li distrugge. Evitare le discussioni.
Il 14 può portare delle piacevoli sorprese e suggellare un impegno.
Siamo amorevoli in questo e in tutti gli altri oggi.

23/04/2021

NAPOLEONE BUONAPARTE

15 AGOSTO 1769 - 5 MAGGIO 1821

Napoleone affermava che preferiva essere il fondatore di una dinastia illustre piuttosto che il suo discendente, cosa che realizzò pienamente. La volontà di iniziare attività, opere e imprese che prima non esistono è tipica dei Numeri “1”. La data di nascita di Napoleone 15 agosto 1769 nell’essenza risultava “1”: 1+5+8+1+7+6+9=37 3+7=10 e 1+0 = “1”.
Secondo la Numerologia tutti i numeri si sommano a numero unico da 1 a 9, poiché i numeri successivi nascono dai primi 9. Tale somma indica l'essenza spirituale della data di nascita. Ad ogni numero corrispondono: tempi, punti forti e deboli caratteriali, potenzialità e talenti, compiti di vita.
Il n. “1” rappresenta l’archetipo del Pioniere-Capo: l’idea che diventa azione per inventare, esplorare, raccogliere sfide e innovare. Chi ha la data di nascita “1” ha tempi di realizzazione immediati, spesso fin da bambini o giovanissimi. La carriera di Napoleone fu fulminea e coerente al suo numero “1” di nascita.
La prima impresa di Napoleone, nel 1793, fu quella di liberare Tolone dagli Inglesi, aveva solo 24 anni e per questa vittoria fu promosso a generale di brigata. In seguito a 27 anni fu nominato generale in capo dell’Armata d’Italia finendo per comandare ufficiali che avevano il doppio della sua età. L’intelligenza eccellente – “1” è un numero mentale – l’audacia e l’infaticabile attività gli avevano fatto precorrere i tempi spingendolo rapidamente ai vertici della gerarchia militare.
Analizziamo singolarmente il significato di giorno, mese e anno di nascita di Napoleone. Il giorno di nascita è la prima energia numerologica che parla della persona, come si presenta e come gli altri la vedono.

Giorno 15 =
“1” Il Capo, l’idea, l’iniziativa e ha tempi immediati;
“5” è Il Viaggiatore, il cercatore di conoscenza, libertà e cambiamenti, ha tempi veloci.
Nella somma 1+5 = “6” Il Professore, la responsabilità, guida e dedizione al sociale e ha tempi progressivi.
Napoleone dimostrò la ricerca della conoscenza per tutta la vita. Ad esempio è grazie a lui che abbiamo l’opera “Description de l’Egypte”: la pubblicazione degli studi, della commissione di scienziati e artisti voluta da Napoleone, durante la campagna d’Egitto.

Mese 8 = Il Trono, potere, prestigio, denaro e ha tempi alterni: trionfi e abbondanza o blocchi e perdite.

Il numero del mese indica i talenti, le potenzialità lavorative. Il numero del Giorno e il numero del Mese di nascita, indicano il Tempo Personale che è entrato nel grande ciclo del Tempo Universale identificato dall'Anno di Nascita.

Il Tempo Personale di Napoleone era contraddistinto dal n. “5”: giorno 15 + mese 8 = 23 = 5. Anche il Tempo Universale-Anno di Nascita risultava “5”.
Anno 1769 (1+7+6+9) = 23 = 5 viaggi, sperimenta con i sensi e la mente veloce per innovare con cambiamenti evolutivi.
Data di Nascita = Tempo Personale 5 + Tempo Universale 5 = 10 = 1.

Napoleone viveva il cammino-percorso di vita “1”: Il Capo. Guidò la Francia fino a farla uscire dalle esagerazioni e dagli orrori della Rivoluzione francese traghettandola verso un periodo storico più luminoso, grazie alle vittorie sui campi di battaglia e alle conseguenti espansioni territoriali attraverso la conquista di altri Stati. Questo condottiero era un’espansionista e qual è il numero che rappresenta questa attitudine? Il numero “3”. Analizziamo ora il nome e cognome di nascita – l’identità, chi era Napoleone Buonaparte. Il nome e cognome ha una vibrazione numerologica esattamente come la data di nascita, solo che non è altrettanto palese poiché prima vediamo le lettere: ma ad ogni lettera corrisponde un numero e, come per la data di nascita, si fa la somma fino ad ottenere il risultato da 1 a 9. Ecco la conversione lettera-numero secondo l’alfabeto latino:

A,J,S= 1 B,K,T= 2 C,L,U= 3 D,M,V= 4 E,N,W= 5 F,O,X= 6 G,P,Y= 7 H,Q,Z= 8 I,R= 9


N A P O L E O N E = 43 e 4+3 = “7”
5 1 7 6 3 5 6 5 5

Il 7 rappresenta l’archetipo del Filosofo-Pensatore che analizza e approfondisce; dal numero 7 del suo nome derivava il pensiero strategico di Napoleone.

B U O N A P A R T E = 41 e 4+1 = “5”
2 3 6 5 1 7 1 9 2 5

Il numero del cognome indica le caratteristiche ereditate dalla famiglia. In questo caso, essendo collegato al 5, è l’archetipo del Viaggiatore, quindi delle persone libere e in movimento. Il padre Carlo Maria Buonaparte e la madre Donna Letizia nel 1769 erano tra i ribelli còrsi contro l’occupazione francese.

Nome 7 + cognome 5 = 12 = “3”

Il 3 rappresenta l’archetipo dell’Artista-Comunicatore dotato di espressione creativa, immaginazione, indipendenza, desiderio di espansione. Se il numero 1 è il Capo per autorità, il 3 lo è per carisma. Se l’uno è autonomo, il 3 è indipendente. Entrambi questi numeri sono dispari, maschili, forti, dinamici. Napoleone era un capo carismatico talmente influente e motivatore, con le sue gesta e parole, che i suoi militari davano la vita per lui. Il suo ascendente continuò anche dopo la sconfitta di Waterloo nel 1815, in seguito alla quale dovette abdicare. Spesso quando si perde il potere si viene abbandonati da tutti; non fu così per Napoleone. In molti volevano partire e condividere l’esilio a Sant’Elena con l’Imperatore, che continuava ad essere chiamato così dal suo seguito. Il suo ascendente morale era tale, anche negli anni dell’esilio, che tre dei suoi fedelissimi preferivano stare di guardia alla porta della sua camera e dormire lì, invece che nei loro letti. Prima di arrivare all’Imperatore dovevano passare sui loro corpi!

Torniamo adesso al nome e cognome del nostro personaggio. Napoleone, nel 1796, quando inizio la campagna d’Italia, tolse la U dal cognome trasformandolo così in Bonaparte. Si liberò in tal modo del suo cognome italiano, modificando la propria firma. Vediamo la diversa valenza numerologica senza la U.

B O N A P A R T E = 38 e 3+8 = 11 = 2
2 6 5 1 7 1 9 2 5

L’11 è un numero Maestro (con più potenzialità), è un’ottava superiore rispetto al numero base 2 e rappresenta il “doppio Capo” che Napoleone diventò, poi, come Imperatore.
Il 2 è collegato alla dualità, all’energia femminile e alle emozioni. Napoleone passò dalla libertà del 5 (Buonaparte), alla coppia del 2 (Bonaparte) proprio nello stesso periodo in cui sposò Joséphine Beauharnais.

Napoleone 7 più Bonaparte 2 = “9” Questo numero rappresenta l’archetipo del missionario-liberatore che vive la sua vita, la sua attività con estremo impegno rischiando in prima persona.
Desidero fare una precisazione. Per quanti nomi possiamo cambiare durante la vita, non modificheremo mai la nostra energia numerologica di base del nome e cognome che ci è stato dato alla nascita. Il numero del nome e cognome indica la nostra vibrazione spirituale, chi siamo: il nostro Spirito che si è incarnato per Vivere il cammin di nostra Vita indicato dalla data di nascita.

Per questo motivo è fondamentale conoscere il significato del nome/i cognome originario. Cambiare il nome col quale veniamo chiamati, va ad affiancare l’energia numerologica del nuovo nome al nome di nascita, ma non modifica chi siamo.

Napoleone col cambiamento nel cognome ha affiancato alla sua vibrazione “3” di base, quella del numero “9” che come multiplo del 3 è favorevole e ne potenzia le caratteristiche.

Vorrei adesso analizzare la data in cui Napoleone è andato nell’aldilà:
5 Maggio 1821. Facciamo la somma per conoscerne l’essenza spirituale.

5+5+1+8+2+1 = 22 = 4

Ogni persona ha dei numeri-date-età della vita affini, neutri o contrari rispetto all’energia dei propri numeri di nascita, quindi a se stessi e al proprio cammino di vita. Il 4 è contrario al numero 3. Il 4 è pari, lento; rappresenta la materia, la terra, il corpo, la sua costruzione o distruzione. Indica il termine del ciclo materiale.

Il 3 è dispari, veloce; rappresenta lo spirito, il cielo, il verbo che crea, la sintesi fra unità e dualità che porta alla moltitudine. Il 3 è positivo per il 4, il 4 non lo è per il 3.

La data 4 era già stata sfavorevole a Napoleone in due importanti occasioni:

il 4-4-1814 = 22 = 4 la data della sua prima abdicazione a seguito della sconfitta di Lipsia. Da notare come il 4 si ripetesse in quella data sia nel giorno, nel mese, nell’anno e nella somma finale;

il 22-6-1815 (22+6+1+8+1+5) = 43 = 7, in quella data Napoleone abdicò per la seconda e definitiva volta. Il 22 come numero Maestro (con più potenzialità) è un’ottava superiore rispetto al n. 4, non si riduce subito al numero base. In questa data vi era sempre l’influenza potenziata del 4 nel giorno 22.

La somma finale 7 preannunciava il distacco dalla vita che Napoleone aveva condotto fino a quel momento, e fu l’avvio verso il grande esilio all’Isola di Sant’Elena che dovette subire ad opera degli Inglesi. Il 7 è un numero spirituale-intellettuale e indica separazione e isolamento.
Il 5 Maggio 1821 Napoleone aveva 51 anni che nella somma è un 6. L’età contiene il nostro tempo dal momento che nasciamo al momento che andiamo nell’aldilà. Oltre ai numeri e alle date abbiamo le età più o meno favorevoli, sempre rispetto ai nostri numeri di nascita. Il 6 è un numero femminile, pari, ha tempi progressivi-lenti e non era favorevole alla data di nascita-cammino di vita “1” di Napoleone. L’1 è positivo per il 6, gli dona dinamismo; il 6 lo è meno per l’1, lo rallenta.
Nei Salmi, il 51 è considerato un Numero militare. Il 50 rappresenta il ritorno al principio dell’1 = l’uomo, natura guerriera che affronta le avversità, i nemici per avanzare. L’1 inteso come “punto inferiore” che deve ascendere attraverso le prove all’Unità divina primordiale. Il salmo 51 è un salmo di difesa dell’uomo che si rimette a Dio perché lo protegga contro il nemico; è un salmo penitenziale di pentimento nel quale si invoca la misericordia divina.
La nostra vita è contraddistinta da cicli di 9 anni che si susseguono e contengono i nostri anni personali. Napoleone, quale anno personale viveva nel 1821?
Per conoscere l’anno personale, dobbiamo sommare il tempo personale = giorno e mese di nascita col tempo universale, cioè l’anno che desideriamo considerare.
Per Napoleone: 15 agosto + 1821 (1+5+8+1+8+2+1) = 26 e 2+6 = 8.
Il 1821 era per Napoleone un anno personale 8. L’8 è il numero collegato al kronos, il passare del tempo che contiene la vita e la morte. Nella legge degli opposti di Pitagora l’8 rappresenta “Luce ed Oscurità” che per la morte di Napoleone possiamo interpretare: dalla luce della vita all’oscurità della morte oppure dall’oscurità della vita materiale alla luce della vita spirituale. Il numero 8, pari, era in opposizione ai numeri dispari “1” della data di nascita “il Vivere di Napoleone” e “3” del nome cognome “il Suo Essere”. L’1 è l’inizio immediato, l’8 ha tempi alterni: tutto o niente, trionfi o perdite, blocchi psicosomatici. Il 3 indica l’espressione indipendente e in continuo movimento, l’8 è un numero karmico che può attrarre situazioni non facili da gestire. I Numeri di Nascita indicano, avvertono e fanno comprendere gli avvenimenti. Napoleone si è distinto per le sue gesta a tal punto, che quando si pronuncia il suo nome lo si riconosce immediatamente come “Unico”. Come il nome, così si distingue il numero 7 che è la sua energia numerologica. Il 7 è un numero primo, ed è l’unico che all’interno della sacra decade pitagorica non è generato (prodotto da altri numeri) e non genera altri numeri. Questo è un numero a sé stante come lo era Napoleone: dotato di mente acuta, pensieri elevati e sentimenti profondi. La sua ultima parola fu Joséphine.  

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01/04/2021

I NUMERI - TEMPI NELLA VITA DI GIUSEPPE VERDI 



La vita di Verdi è un esempio di speranza, resistenza e vittoria sulle avversità dell’esistenza. A soli 27 anni il compositore aveva già pianto la morte dell’intera famiglia: i due figlioletti Virginia Maria nel 1838 e Icilio Romano nel 1839, la moglie Margherita nel 1840. Verdi, nonostante il profondo sconforto al dolore della tragedia familiare, nel 1842 reagì musicando il “Va, pensiero” del Nabucco, un libretto di soggetto biblico scritto da Temistocle Solera. Il compositore prima di tale impresa, come è facile supporre, aveva passato due anni bui, nei quali voleva abbandonare la lirica . Il 9 marzo 1842, però, al Teatro alla Scala andò in scena la prima del Nabucco, un successo con ben 64 repliche, che fu l’inizio della sua ascesa professionale e della rinascita personale. Questa data che nella somma 9+3+1+8+4+2 risulta 27 e 2+7=9, fu particolarmente benefica per Verdi, confrontiamola quindi con i suoi numeri di nascita.                                                                                                                                                                                                         Secondo la Numerologia, che studia i significati e i cicli di realizzazione della vita personale, dal codice numerico della nascita, ogni individuo ha due numeri fondamentali da conoscere e ai quali fare riferimento durante la vita. Uno è quello che risulta dalla somma dei numeri della Data di Nascita, e l’altro è quello che corrisponde al totale dei valori numerici collegati alle lettere del Nome e Cognome. Verdi nacque a Roncole di Busseto (Parma) il 10-10-1813, il cui risultato, sommando tutti i numeri singolarmente è 15, e quindi 6 nella somma. Questo è il numero - archetipo del Professore. Il primo lavoro di Verdi fu maestro di musica, per Margherita Barezzi che divenne poi la sua prima moglie. Nel 1836 fu anche maestro nella scuola di musica di Busseto. Il 6 è simbolo di: bellezza, armonia, musica, arti visive, responsabilità, sensibilità ai sentimenti altrui, empatia, amore per il partner, per i figli, per il sociale, cura e nutrizione del prossimo. Il 6 come doppio 3 che è l’archetipo dell’Artista, ha una doppia attitudine per tutto ciò che è creativo, dotato com’è di un notevole occhio estetico, orecchio musicale e predisposizione per una bella voce. La data di nascita indica sia le capacità naturali, che i tempi di realizzazione durante la vita. Nel caso di Giuseppe Verdi, il 6 della sua data di nascita significa tempi progressivi, essendo il 6 un numero pari quindi considerato lento, ricettivo, femminile. Furono infatti progressivi nel tempo i successi del compositore. Dai nomi e cognome alla nascita, si può evincere un interessante paragone fra quelli dati al battesimo in italiano, il giorno dopo la nascita, Giuseppe Fortunino Francesco Verdi, e quelli dati al comune in francese, tre giorni dopo, Joseph Fortunin Francois Verdi. All’epoca il territorio di Busseto faceva parte dell’Impero francese di Napoleone. Dal valore numerico dei nomi in italiano al battesimo risulta il numero 3, da quello dei nomi francesi al comune risulta il 9. L’atto di nascita fu redatto in francese. Quindi il 9 come multiplo del 3 di battesimo, andava a sottolineare la natura artistica di Giuseppe Verdi ed era il suo numero d’identità, nonché numero favorevole per nascita. Il 9 corrisponde all’archetipo del Missionario, ed è numero di compimento e completamento nella creazione. La data del trionfo del Nabucco 9-3-1842 era collegata al 9 sia nel giorno, che nella somma totale 9, che ne contraddistingue l’essenza spirituale. Tale data quindi era particolarmente propizia a Giuseppe Verdi perché collegata al suo numero d’identità 9. Nella somma del 1842 risulta il numero 6 che è quello corrispondente alla data di nascita e quindi favorevole al suo percorso di vita. Il “Va, pensiero” del Nabucco divenne un inno d’incoraggiamento contro l’occupante austriaco, un canto patriottico molto amato dagli italiani ancora oggi. La musica di Verdi era dotata di forza, impeto e sollecitava a ideali di indipendenza, di amore per la propria terra, per intraprendere la lotta verso l’invasore straniero. Il 9 svolge una missione disinteressata verso il prossimo di lotta e giustizia, è il numero dei liberatori dalle tirannie, dalle malattie, dalla povertà. La musica era il suo modo di lottare e infiammare gli animi del vasto pubblico dei suoi melodrammi (forma di spettacolo molto popolare nell’ottocento) verso l’ideale di un’Italia libera.                                                    

In Verdi si possono notare le vibrazioni numerologiche del 3 dei Nomi al Battesimo, nel suo dono di sintesi artistica. Il 3 è considerato numero di sintesi fra l’uno il principio maschile generatore, e il 2 che è il principio femminile ricettore. La composizione musicale è infatti una sintesi di numerose discipline, quali l’armonia, il contrappunto, la conoscenza delle forme musicali, che fanno comporre la musica dell’opera. Nelle vibrazioni-energie numerologiche di Giuseppe Verdi coesistevano numeri in piena armonia tra loro, come i multipli del 3: “il 6 della Data di Nascita, il 3 dei Nomi al Battesimo e il 9 dei Nomi del registro al Comune”. Questi numeri costituivano una felice e potente combinazione creativa, che ha reso universale e immortale la musica del compositore. Verdi, come si usa dire “aveva i Numeri” che grazie alla sua volontà e al desiderio di apprendere, tipici del 9, che è il numero della conoscenza universale, ha potuto realizzare, nonostante la sua famiglia fosse di umile condizione sociale. Il 9, secondo la Numerologia, è il numero di compimento del ciclo da 1 a 9 e rappresenta la conclusione: sovente fa durare poco le situazioni. Questo può spiegare, dal punto di vista numerologico, la perdita prematura per Verdi della prima famiglia. Il 9 può portare a vivere o ad avere una visione drammatica degli eventi, poiché chi ha questo numero alla nascita, sente le cose fino in fondo. Verdi trasponeva questa sua capacità nei melodrammi delle opere liriche.                                                                                                          La vibrazione del 9 fa tendere verso i viaggi in terre lontane, che Verdi ha fatto. Ha rappresentato le sue opere nei maggiori teatri italiani, e all’estero: al Teatro dell’Opera di Parigi nel 1855 “Les vepres sicielennes”, a San Pietroburgo nel 1862 “La forza del destino”, ancora a Parigi nel 1867 “Don Carlos”, e all’Opera del Cairo nel 1871 “Aida”.   Il 9 di Giuseppe Verdi si nota nelle sue 27 opere di successo, tale numero che sommato fa 9, ne è l’esaltazione. Significa che i numeri che lo compongono 2 e 7, aumentano l’energia del numero base. Tra le 27 opere vorrei ricordare la “trilogia popolare o romantica” della quale fa parte “Rigoletto” del 1851, anno che sommato fa 6 (1+8+5+1=15=6), quindi numero-tempo favorevole al compositore, che aveva il 6 nella somma della data di nascita. Con questo melodramma Verdi si impose come il massimo operista italiano del suo tempo. Di seguito nel 1853 musicò “Il Trovatore” con armonie suggestive e romantiche, e sempre in quell’anno andò in scena il “6” marzo “La Traviata”. Quest’opera evidenzia in modo particolare il lato romantico-drammatico di Verdi. L’eroina dell’opera è una cortigiana che innamoratasi di un giovane di buona famiglia, si sacrifica lasciandolo, per non danneggiarlo agli occhi della società moralista dell’epoca. Tale sacrificio d’amore culminerà nella morte per tisi di Violetta tra le braccia del suo amato Alfredo, riunito a lei ormai troppo tardi. La Traviata per l’argomento scabroso dell’epoca non ebbe immediato successo, ma l’anno successivo nel 1854 venne ripresentata in versione definitiva il “6” maggio, ed ebbe finalmente il successo che meritava. Quest’opera è considerata una pietra miliare del melodramma borghese della fine ‘800. Qualche anno dopo il 17 febbraio 1859 (1+7+2+1+8+5+9=33 3+3= 6) andò in scena a Roma “Un ballo in maschera”, che fu subito un successo per Verdi, che aveva abilmente sintetizzato nell’opera elementi musicali tragici e leggeri.   Tra le opere del grande compositore “Aida” è a me particolarmente cara, perché sinonimo di Verona, la città di mio padre, dove sono cresciuta e vissuta per diversi anni. Questo capolavoro verdiano viene rappresentato ogni anno all’Arena di Verona e ogni estate si ripete una magia. Il giorno che l’Aida viene rappresentata, la città è piena di turismo mondiale, tanto che è difficile trovare da dormire. Questo fenomeno si manifestò già alla prima rappresentazione in Arena, il 10 agosto 1913, che inaugurò il festival lirico areniano, con un pubblico cosmopolita di americani, argentini, russi e tedeschi, evento documentato dalle cronache dell’epoca. Aida è  uno spettacolo maestoso, suggestivo, commovente: è un’esperienza emozionante che non si dimentica più. La musica del “Trionfo dell’Aida”, nel secondo atto, dona un entusiasmo e una gioia tali che almeno una volta nella vita bisognerebbe assistere all’Aida in Arena. L’inizio del “Trionfo” si riconosce immediatamente dallo squillare delle trombe (ancora al buio prima del tripudio di luci) che si rispondono da un’ala all’altra dell’Arena. Questa musica è un crescendo di strumenti, di personaggi sulla scena (si stima una media di 300 comparse solo per il Trionfo), di danze, dove spicca la prima ballerina che, portata a spalle dentro un tappeto arrotolato, appare d’incanto leggera sulle sue punte. Sono cresciuta andando ogni anno a vedere l’Aida di Verdi in Arena, un sogno che mi accompagna sempre quando desidero pensare qualcosa di piacevole. Anche se l’Aida alla fine è un dramma, quello che si ricorda è la magnificenza e la forza musicale che Verdi ha trasmesso al “Trionfo”.   La data della prima di Aida all’Arena, il 10-8-1913 è nella somma un “5” il numero-archetipo del Viaggiatore e della Libertà. Proprio la Repubblica di San Marino, la Repubblica della Libertà, nel 2013, ha voluto commemorare il centenario del festival lirico areniano, onorare Giuseppe Verdi nel bicentenario dalla nascita, e la città di Verona. Ha coniato una moneta celebrativa in argento, raffigurante elementi esotici che ricordano l’Aida e le gradinate dell’Arena. Un bel riconoscimento va a San Marino per l’idea di eternare con una moneta il talento del grande Verdi e la città di Verona, che è grazie all’Arena la capitale europea della lirica.   Analizzando la data di morte di Giuseppe Verdi il 27-1-1901, si può osservare la presenza dei suoi numeri di nascita: il 9 dei nomi e cognome, 2+7 = 9 nel giorno; il 3 dei nomi e cognome al battesimo, nella somma della data completa 21 = 3; il 6 della somma della data di nascita, nell’età del compositore morto a 87 anni (8+7 = 15 = 6). Inoltre in tale data si ripetono i numeri 1 del giorno e mese di nascita (10 ottobre), nel mese di gennaio-1 e anno 190-1 di morte. Come a significare numerologicamente, che il grande Verdi aveva completato il suo ciclo di vita. Questa data non è un caso. Come scrisse lo scrittore francese e premio nobel per la letteratura Anatole France  ”Il caso è lo pseudonimo di Dio quando non vuole firmare.”




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23/10/2020

Il Messaggio dei Numeri nei nostri Sogni e nella Vita.

 

I numeri che sogniamo o vediamo spesso sono collegati a persone a noi care. Il numero, come simbolo, è un accumulatore di significati, nonché di energie spirituali. Inoltre ha il dono della sintesi. Quindi ha il potere di trasmettere un messaggio in modo immediato. Potrebbe capitarvi di sognare il numero del giorno di nascita, di un familiare o di una persona amata andata nell’aldilà. Significa che è vicina a voi. Oppure vedete spesso lo stesso numero,  mentre state camminando per strada, rappresentato su un numero civico, un numero di targa, un autobus.
Se non riconoscete subito il collegamento fra persona cara e numero, consiglio di fare la somma della data di nascita della persona che pensate vi sia vicina. I nostri cari si rivelano con i loro numeri personali. Il più diretto naturalmente è il giorno di nascita. Ma anche i numeri risultanti  dalla data completa e dei loro nomi cognome = identità, comunicano con noi.
Esempio: se una persona a voi cara è nata in data 28-10-1957 che sommata a numero unico da 1 a 9 (2+8+1+0+1+9+5+7 = 33 = 6) dà il n. 6, è facile che vediate il numero 28, il numero 33 o il numero 6 come numeri ricorrenti intorno a voi. Il 6 è il cammino di vita (la data di nascita completa rappresenta il percorso della vita) del “Professore o la Madre-cosmica” che si prende cura del sociale.
Questa data di nascita 6 nasce dal numero maestro 33 “il Maestro di amore e conoscenza”. Quindi contraddistingue una persona con maggiori potenzialità ma anche prove di vita.
Ad un recente incontro di numerologia, un ragazzo mi ha parlato del suo legame col nonno defunto e che notava spesso i numeri 16:45 nell’orario. A prima vista non sembravano i numeri del nonno, non erano il giorno di nascita o di morte. Allora gli ho suggerito di analizzare il nome e cognome e la somma=essenza spirituale della data di nascita del nonno. Ecco la risposta del ragazzo in una e-mail di qualche giorno dopo:
 “Mi hai fatto notare che 16=7 e 45=9.
Oggi ho fatto un paio di calcoli ed è risultato che il nome di mio nonno, dà come risultato 7 e la sua data di nascita, 11/12/1939, dà 9 come somma a numero unico. Mi sono chiesto poi perché non indicarmi direttamente il 7 e il 9. Forse per semplicità di ricezione. L'orologio infatti era analogico ed indicava la posizione delle 16.45, riportando visibilmente i numeri 16 e 45 anziché il 4 e il 9. Sarebbe forse stato meno chiaro indicare con delle lancette le 7 e 9 minuti. Ecco, la mail era solo per confermarti che in effetti un'attinenza tra la mia esperienza e la numerologia sembra esserci.”

Per analizzare il nome-nomi e cognome (ricordate di fare la somma anche dei numeri-lettere collegati ai nomi di battesimo) si usa la conversione lettere-numeri collegati all’alfabeto latino qui di seguito.

AJS= 1; BKT= 2; CLU= 3; DMV= 4; ENW= 5; FOX= 6; GPY= 7; HQZ= 8 IR= 9.

I numeri e il nome di nascita delle persone care sono messaggi per noi. Indicano che sono vicine e ci proteggono. Sognare questi numeri, vederli intorno a voi, ha un significato positivo: supererete le sfide del momento, tutto andrà bene. A parte il senso positivo, poiché sono i numeri dei nostri affetti, questi numeri esortano anche a muoversi in particolari ambiti.

Per esempio se vedete o sognate un numero 9 o un numero che sommato porta al 9 (18, 27, 36 ecc..), il messaggio è quello di affidarvi più al vostro intuito che alla logica mentale. Il 9 è un numero del piano spirituale e di conclusione dei primi 9 numeri, dai quali nascono tutti gli altri. Il 9 invita a portare a termine qualcosa che ormai ha fatto il suo tempo: sia a livello personale, lavorativo o sentimentale. E’ un periodo che siete chiamati a dare agli altri, più che pensare a voi stessi. Dovreste dedicarvi con amore e cura ad un vostro caro o al prossimo. Nel lato ombra del numero, potreste trovarvi in un momento drammatico della vita, a causa delle chiusure da affrontare. Ma il 9, come numero di abbondanza indica anche che tutto può succedere,  con risultati positivi fuori dal comune.

Se vedete un numero 8 o un numero che sommato porta al n.8 (17, 26, 35 ecc..)  è tempo di mettersi all’opera per conquistare un obiettivo economico, lavorativo, agonistico: l’8 è il numero del denaro e del successo. Dovete dimostrare professionalità ed efficienza, una resistenza fisica e mentale per produrre il risultato desiderato. Attenzione ad eventuali blocchi fisici o sul lavoro (il numero 8 ha tempi alterni), perdite economiche o lutti. Attenzione alle questioni giudiziarie e ai furti.

Se vedete il numero 7 o un numero che sommato porta al n.7 (16, 25, 34 ecc..), il messaggio è quello di perfezionare i vostri studi e/o le attività lavorative. Andate in profondità sul vero senso della vita, sull’anima delle cose, della natura, della fede. Più che ai risultati materiali dovreste puntare alla conoscenza di voi stessi e alla ricerca della qualità in quello che fate. Avete bisogno di pace e isolamento.

Se vedete il numero 6 (o un 15, 24, 33 ecc..), dovete occuparvi della relazione di coppia; dimostrare responsabilità verso le figure femminili della famiglia, i bambini, gli animali. Occuparvi di questioni sociali, insegnare, prendervi cura e nutrire sono tutte energie collegate al 6. Siate benevolenti e fate progredire gli altri: avrete maggiore fortuna a tutti i livelli.

Se vedete il numero 5 (o un 14, 23, 32 ecc..), il senso è quello di cambiare direzione. Dovreste liberarvi da qualcosa o qualcuno che impedisce un cambiamento evolutivo personale. Viaggiate, ricercate nuove conoscenze e sapere. Andate, parlate, lavorate in pubblico. Il 5 come numero centrale da 1 a 9 è considerato il numero del cuore e l’organizzatore generale di persone e beni. Quindi è benefico dimostrare disponibilità al prossimo e capacità di adattamento ai cambiamenti.

Se vedete il numero 4 (o un 13, 22, 31 ecc..) è perché la vita in questo momento richiede il vostro impegno, se non sacrificio: a livello lavorativo (dovete dare forma concreta alle vostre idee), familiare o personale, dovendo curare e perseverare con pazienza. Il 4 rappresenta anche soddisfazioni concrete e valori tradizionali, una casa, una famiglia, un lavoro realizzato.

Se vedete il numero 3 (o 12, 21, 30 ecc..), avete bisogno di divertirvi e fare nuove amicizie. Siete invitati a comunicare ed a esprimere doti artistiche e creative. Frequentate luoghi mondani, dove potete espandere i vostri orizzonti personali e parlare delle vostre attività. Muovetevi, dimostrate allegria e aiutate gli altri con altruismo. Occupatevi dei giovani.

Se vedete il numero 2 (o 11, 20, 29 ecc..), è un momento di pazienza, di acquisizione di esperienza e sapere. Non è il momento per primeggiare, ma quello per dimostrare umiltà, modestia e prendervi cura degli affetti: dalla mamma ai bambini. Il 2 può rappresentare un legame di coppia da coltivare o prove a livello emotivo che fanno crescere. La musica e la danza aiutano a superare le sfide del periodo.

Se vedete il numero 1 (o 10, 19, 28 ecc..) dovete puntare su voi stessi e su un sogno nel cassetto da realizzare. Iniziate qualcosa di nuovo, primeggiate e guidate gli altri. E’ il tempo dell’azione, delle idee immediate da seminare per il futuro. Non rimandate ma cogliete l’attimo vincente.

 


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03/08/2020

I Numeri di Gabriele D'Annunzio.


Tra i fortunati al gioco  ci fu sicuramente Gabriele D’Annunzio che vinse ben due volte somme considerevoli per l’epoca e proprio quando ne aveva bisogno.
Il famoso poeta, nel settembre 1907, si trovava a Brescia per seguire un evento di straordinaria modernità: la famosa gara automobilistica della coppa Florio.
D’annunzio amava il glamour, la vita mondana. Gli piaceva si parlasse di lui. Tale stile di vita però è anche dispendioso e può far finire le risorse economiche. Il famoso scrittore si trovava in questa situazione, quando giunse un telegramma, inviato dal suo maggiordomo di Firenze, che gli comunicava la vincita al lotto di 49.000 lire di una sua giocata di 100 lire del 31-8-1907. La somma di quella data fa 11 (3+1+8+1+9+0+7 = 29 e 2+9 = 11) il numero preferito da D’Annunzio. Il numero 11 è un numero Maestro (significa più prove ma anche potenzialità) che simboleggia nel lato positivo: rivelazioni e scoperte, idee e iniziative geniali. Nel lato negativo: opposizione, miseria, distruzione, lutti. Per i pitagorici il numero 1 era il numero dell’intelletto, risulta quindi doppio nel numero 11: il genio che illumina gli altri. Il n.11 indica la doppia illuminazione quella della mente umana e quella dell’ispirazione divina. Rappresenta un intelletto illuminato dall’Alto e che quindi fa giungere alla verità, poiché privo di pregiudizi mentali e materiali. Del suo genio creativo, lo scrittore era ben consapevole. Anni fa durante una visita al Vittoriale, residenza del poeta situata a Gardone Riviera, rimasi colpita dall’entrata al suo studio personale. Tre gradini fanno arrivare ad un architrave posto in basso per costringere colui che entra ad inchinarsi al genio della poesia. E’ l’unica stanza raggiunta dalla luce esterna del sole come a indicare l’illuminazione che la poesia conferisce. Le altre camere del Vittoriale furono predisposte in penombra per la fotofobia di D’Annunzio provocata da una grave ferita all’occhio durante la prima guerra mondiale. Il poeta è stato anche militare, politico e patriota italiano. Grazie alle sue doti oratorie si fece portavoce di politiche interventiste all’alba della prima guerra mondiale. Fu lui stesso protagonista, durante il conflitto, di celebri imprese che gli valsero: la medaglia d’oro al valor militare, 5 medaglie d’argento e il grado di generale di brigata aerea a titolo onorifico.
Il Vate (poeta sacro) da ricerche svolte negli archivi del Vittoriale risulta fosse un assiduo giocatore e dopo l’11 amava il 9, il 7, il 21 e il 27 multipli di 7 e 9. D’Annunzio attribuiva un potere speciale ai numeri, e utilizzava quelli dispari, in particolar modo nelle sue opere letterarie. Riteneva i numeri pari infausti a tal punto, da correggere la numerazione delle pagine dove venivano raccontate disgrazie.
Al gioco del lotto, però, faceva qualche eccezione e rischiava la sorte anche con i numeri pari. Non senza aver scongiurato il loro potere, accompagnando la giocata con il gesto scaramantico delle corna. E proprio dalla vincita del terno secco sulla ruota di Firenze dei numeri 6, 27 e 42 fu beneficiato nel 1907. A questo punto è interessante comparare tali numeri con la data di nascita di Gabriele D’Annunzio
nato il 12-3-1863 = 1+2+3+1+8+6+3 = 24 e 2+4 = 6

La somma a numero unico della data indica la vibrazione spirituale del cammino di vita della persona. Il 6 rappresenta il modello del Professore o della Madre Cosmica come tre volte due (2 rappresenta la prima energia femminile/la madre) e del doppio artista come due volte tre (3 è il numero dell’Artista e dell’Espressione).

Il numero risultante dalla data è uno dei numeri fondamentali e favorevoli personali. Nei numeri della vincita di D’Annunzio, il 6 figurava sia come numero giocato per primo, che nel terzo numero - il 42 - che sommato fa sempre 6. Questo numero era proprio il numero particolarmente propizio a D’Annunzio che lo aveva anche nell’identità. Seguendo infatti l’alfabeto latino delle 26 lettere dove a lettera corrisponde numero, dalla somma di tutti i numeri risulta 6:
G A B R I E L E                         D’ A N N U N Z I O
7 1 2 9 9 5 3 5  = 41 = 5      4   1 5 5 3 5 8 9 6 = 46 = 10 = 1 e 5+1 = 6.

Il 6 indica l’amore di coppia, il successo sociale ed economico. Soprattutto se questo numero è quello che caratterizza l’identità = il nome e cognome. Come è stato per D’Annunzio. Meno favorevole è invece avere il numero 6 come somma della data di nascita o cammino di vita, poiché indica un percorso con tempi lenti:  i numeri pari rallentano. Il 6 ha tempi lenti ma progressivi. Il 6 nel cammino di vita ritarda in particolar modo quelle persone che hanno il nome e cognome=identità contraddistinti dal numero dispari come un 1, un 3, un 5, un 7. Il 6 nella data di nascita rallenta meno invece una persona che ha l’identità 9, che è il numero più alto e  domina quindi il 6. Anzi la combinazione numerologica del nome cognome 9 con data di nascita 6 (il nome e cognome + la data di nascita indica la missione della vita individuale) rende la persona un valido aiutante cosmico, come sono stati Alan Turing e Albert Einstein che avevano questi numeri di nascita.

E voi cari lettori che numeri avete? Dispari-veloci o pari-lenti? Avete il nome e cognome numero dispari, quindi siete nature veloci e, una data di nascita pari che rallenta il cammino di vita o, viceversa, avete un nome e cognome pari, quindi siete nature più lente e una data di nascita numero dispari che vi pone di fronte ad avvenimenti veloci di vita?
Nel caso abbiate lo stesso numero sia come identità che come cammino di vita, come fu per Gabriele D’Annunzio, significa che avete un percorso di vita con tempi e caratteristiche adatti al vostro modo di essere.

Il poeta era un 6 ed era fortunato al gioco del lotto. Nel 1927 un’altra vincita gli arrise. Il 27 era un numero che D’Annunzio citava spesso come i “ventisette sette” riferendosi ai 7 doni dello Spirito Santo, le 7 Pleiadi, le 7 porte di Tebe, i 7 giorni della settimana ecc. Conosceva il potere dei numeri che sono alla base dell’ordine dell’Universo. In quell’occasione vinse 80 mila lire (di solito giocava tra le 60 e le 100 lire) che utilizzò per organizzare una festa al Vittoriale con la sua corte di “dame”. Le 60 lire come somma del numero 6+0 erano sempre un 6 e quindi a lui favorevole. Le persone 6 hanno il dono dell’ospitalità e un grande gusto estetico. Amano preparare la casa, accogliere e mettere a proprio agio gli amici e tutti i convitati. E’ come se preparassero il tempio perché gli altri ne gioiscano. La bellezza del luogo, poter conoscere e conversare con persone nuove, il buon cibo, la musica e la danza fanno parte di una festa riuscita che un vero 6 identifica come il piacere della vita.
Se il 6 è il numero dell’amore di coppia, della madre cosmica e dell’ospitalità, il 3 è il numero dell’espressione, del gioco e del divertimento. Ogni numero rappresenta un modello: 1 è il padre, due è la madre, tre è il figlio. Questo dunque è anche il numero riferito ai giovani e alle loro caratteristiche quali: l’entusiasmo, la spensieratezza, il coraggio di sperimentare la vita. Il 3 era il numero presente dominante nei numeri di nascita di Gabriele D’Annunzio. La persona 3 gode di un ottimismo tale da ridere agli insuccessi financo a bluffare, da giocatore qual’è, pur di ribaltare la situazione. Come fece lo scrittore a 16 anni, per favorire la fortuna del suo primo libro di poesie dal titolo “Primo Vere”. Fece diffondere la notizia che era morto cadendo da cavallo, richiamando l’attenzione su di lui, giovane romantico poeta e sulla sua unica opera,  che fu così molta richiesta. In seguito lo scrittore smentì la notizia, ma intanto aveva ottenuto l’effetto sperato. Il coraggio di rischiare e di non preoccuparsi delle conseguenze è tipico del 3. D’Annunzio aveva a tal proposito coniato la locuzione in lingua latina “Memento Audere Semper” che significa “Ricorda di Osare Sempre”. Tale scritta la si può trovare al Vittoriale sull’edificio che ospita il MAS 96 (motoscafo armato silurante) usato da D’Annunzio durante l’impresa contro il nemico austriaco e passata alla storia come la Beffa di Buccari, che vale la pena raccontare. Fra il 10 e 11 febbraio 1918, trenta volontari assaltatori guidati dai capitani Rizzo, Ciano e lo stesso D’Annunzio a bordo di tre motoscafi MAS giunsero fino alla baia di Buccari (città della Croazia) dove erano ancorate navi del nemico austroungarico. A un miglio dalla costa, “i nostri” spensero i motori e lanciarono sei siluri, dei quali solo uno esplose, quello del MAS 96 dove si trovava D’Annunzio. Anche se il danno materiale al nemico, fu minimo, quello morale, invece, fu grande. Era la dimostrazione che gli austriaci non erano così forti e irraggiungibili come pensavano, dopo la vittoria che avevano riportato mesi prima a Caporetto. La spedizione italiana, infatti, ritornò incolume (era partita da Venezia e si concluse ad Ancona). Non senza, prima, aver lasciato in mare nemico, tre bottiglie contraddistinte dai colori italiani contenenti il messaggio di D’Annunzio che si prendeva gioco della cautissima flotta austriaca, attaccata da pochi marinai d’Italia che sfidando reti e sbarre, avevano osato ed erano sempre pronti a osare l’inosabile.
Il poeta-soldato aveva scritto anche una canzone per celebrare l’impresa: la canzone del Quarnaro “Siamo trenta d’una sorte, e trentuno con la morte, tutti tornano o nessuno”. La Beffa di Buccari fu importante sul piano psicologico per risollevare il morale degli italiani impegnati a combattere sul Piave e preparare la riscossa.
Altre azioni di rilievo di D’Annunzio furono: il Volo su Vienna, agosto 1918, nel quale lanciò migliaia di manifestini col suo messaggio inneggiante alla pace e l’impresa di Fiume nel settembre 1919. A guerra finita il poeta-soldato, con circa 100 legionari iniziali ai quali si aggiunserò molti altri, occupò Fiume perchè non fosse annessa alla Jugoslavia. L’azione di D’Annunzio era volta a non accettare una vittoria mutilata e a far dichiarare al governo italiano guidato da Nitti, l’annessione di Fiume. In quei 14 mesi fino al natale dell’anno successivo, a Fiume si viveva un clima di festa: fra i discorsi di D’Annunzio alle adunate del popolo di giorno e le baldorie collettive di notte. Nel 1920 ritornò al potere Giovanni Giolitti che riuscì a ottenere col trattato di Rapallo la linea del confine italiano lungo il displuvio alpino e che Fiume sarebbe rimasta città libera. Libertà che fu possibile grazie a D’Annunzio e al suo seguito di valorosi “gli Arditi” che l’avevano sottratta alle mire slave.
Queste vicende della vita del nostro personaggio fanno comprendere le sue doti da “Capo Carismatico” tipiche dell’individuo 3 che viene seguito per la sua originalità; mentre il numero 1 rappresenta il “Capo-Pioniere” e viene seguito per la sua autorità.  
Il successo del poeta era dovuto ai discorsi motivanti e coinvolgenti che, esaltavano il popolo ad identificarsi in lui e facevano innamorare le donne, nonostante D’Annunzio non fosse un adone. Queste sono doti del numero 3 che lo scrittore aveva in abbondanza nei numeri di nascita.
Il 3 rappresenta l’artista-comunicatore-il figlio-l’amico-il gioco.
Era nato il giorno 12 che nella somma o essenza spirituale 1+2 è un 3; nel mese di marzo = 3; nell’anno 3 del 1863. Anche nel nome e cognome, il poeta-soldato presentava il numero 3: nel numero dell’interiorità-anima che è dato dalla somma dei valori numerici delle vocali e, nel numero della personalità risultante dai valori numerici delle consonanti. La missione di vita del poeta riporta ancora al numero 3 ed è data dalla sintesi o somma della data di nascita 6 col nome e cognome 6: 6+6 = 12 e 1+2 = 3. Parole, scritti, arte, mondanità, apparire e sorprendere con una vita da grande divo furono caratteristiche di D’Annunzio che seguiva così il suo ideale di estetismo. Era un’artista e la sua anima doveva esprimersi in modo indipendente e originale. I suoi numerosi 3 lo rendevano versato per la letteratura come talento di nascita. Non terminò gli studi alla Facoltà di Lettere a Roma ma il suo dono naturale nell’esprimersi, evidente in tutte le opere scritte che ha lasciato (per citarne alcune “Il Piacere”, “L’Innocente”,  “La Gioconda”), gli fece conferire, ugualmente, la Laurea in Lettere honoris causa. Questo nonostante nel 1914 avesse rifiutato la cattedra all’università di Bologna che era stata di Pascoli. Col suo solito spirito indipendente rispose agli accademici che preferiva le aperte spiagge (D’Annunzio era nato a Pescara) alle chiuse scuole e anzi augurava loro di liberarsene. Il 3, numero dell’espressione artistica preferisce fare esperienza diretta e vivere la vita come un divertente gioco.  



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21/05/2020

Federico Fellini

Numerologia dei Numeri di Nascita


Una presenza speciale illumina, con la sua fama e le sue opere, la bella città di Rimini, la Romagna e l’Italia intera. E’ l’indimenticabile regista Federico Fellini, protagonista della storia del cinema mondiale, del quale ricorre nel 2020 il centenario dalla nascita.
Nell’analisi numerologica, i numeri di nascita - nomi cognome e data natale - sono interpretati come simboli-energie spirituali. Questi contraddistinguono il modo di essere, le potenzialità e i tempi di realizzazione della persona. Le lettere del nome e cognome, vengono convertite in numeri secondo l’alfabeto latino.

A,J,S=1 B,K,T=2 C,L,U=3 D,M,V=4 E,N,W=5 F,O,X=6 G,P,Y=7 H,Q,Z=8 I,R= 9

Dalla somma=essenza spirituale, a numero unico da 1 a 9, di tutti i numeri delle lettere di Federico Fellini, risulta il numero “6” l’archetipo del “Professore”. Il “6”, numero del piano emozionale, ha una visione all’avanguardia.
Il numero del nome, Federico, risulta 47 che sommato fa “11” :  il numero delle doppie idee (1 è l’idea che diventa azione). L’”11” poi risulta 2 come numero base. Dal numero del cognome risulta 40 = 4. Il “4” è il numero che dà forma alle idee, in questo caso decuplicate dalla presenza dello “0”.
Il numero Maestro “11” nel nome, conferisce più potenzialità poiché è un’ottava superiore al numero base 2. L’”11” è il numero delle rivelazioni e rappresenta un individuo “Ispiratore” per gli altri. Ha un collegamento speciale col piano spirituale, che gli permette di avere una visione più ampia e illuminata della norma. L’”11” collega sogno e realtà, intravede il Divino nell’Umano. Scolpisce la verità per mezzo della luce e si realizza bene attraverso la creatività: l’arte, i mezzi di comunicazione, la spiritualità.
Il primo film di Fellini fu “Luci del varietà”, che diresse nel 1950 assieme ad Alberto Lattuada. La somma di 1950 risulta 6 (1+9+5+0= 15 e 1+5=6) numero-tempo-anno favorevole al nome cognome-identità “6” di Fellini. Il “6” come doppio “3” rappresenta i doppi artisti. Il “3” è il numero degli artisti-comunicatori, dotati della capacità di rappresentare l’immagine con i colori, il design, la vena umoristica. Questa attitudine era particolarmente spiccata nel regista, spiegabile dal numero “3” risultante dai numeri collegati alle vocali: questo numero indica le motivazioni interiori, i desideri profondi della persona. Il “3” si ripeteva anche nel numero collegato alle consonanti o alla sua personalità. Il “3” è il numero dei giullari che amano il divertimento e un lavoro che lo contempli. Quindi il “6” di Federico Fellini, come sintesi di vocali e consonanti, nasceva dal numero Maestro “33”.  Il “33” rappresenta il “Maestro di amore e conoscenza” e amplifica la capacità di collegare il visibile con l’invisibile. Indica responsabilità e completa dedizione ad una causa nel lato positivo, oppure orgoglio smisurato e ostinazione nel lato negativo.
Nella biografia di Fellini, si scopre che fin dal liceo classico “Gambalunga”, la sua prima attività fu quella di caricaturista di ritratti di attori celebri, da esporre come richiamo per il cinema Fulgor di Rimini. Nel 1938 collaborava come disegnatore di vignette per la Domenica del Corriere. Nel 1939 si trasferì a Roma e si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, ma il suo sogno era il cinema. Trovò lavoro come vignettista satirico per la principale rivista del genere, il Marc’Aurelio. Inventava gags e rubriche divertenti. Iniziò a frequentare il mondo dell’avanspettacolo e della radio. Scriveva copioni e scene per Aldo Fabrizi e Erminio Macario. Fellini era un creativo. Importante fu la sua collaborazione, alla sceneggiatura per i film di Roberto Rossellini: “Roma città aperta” nel 1945 e poi “Paisà”. Ideò personaggi, come le avventure di Cico e Pallina, per la radio. Qui conobbe la futura moglie Giulietta Masina che interpretava Pallina. Si sposarono nello stesso anno, il 1943. Il loro matrimonio durò tutta la vita.

Analizziamo adesso la data di nascita del grande cineasta, nato il 20-1-1920 (2+0+1+1+9+2+0=15 e 1+5 =6). Il giorno di nascita identifica l’individuo a livello fisico, mentre la somma della data completa rappresenta il cammino lungo la vita. La prima cosa che si nota, è lo stesso numero “20” nel giorno e nell’anno di nascita. Il “2” indica la prima energia femminile, emotiva e sensibile. Lo “0” vicino al “2” decuplica emozioni e ricettività al mondo dell’invisibile. Lo “0” significa il tutto già realizzato o il nulla-l’invisibile prima dell’inizio. Il “2” rappresenta nella sua dualità, la doppia direzione e può conferire diversi stati d’animo: indecisione, confusione, instabilità, ansia e malinconia. Proprio da queste peculiarità di Fellini, nacque il film “8 e ½”, un capolavoro, che nel 1964, con la vittoria del terzo premio Oscar, lo consacrò a regista mondiale. Aveva già ottenuto grandi successi con i film “La Strada”, “Le Notti di Cabiria”, grazie alle magnifiche interpretazioni della moglie Giulietta Masina e con “La Dolce Vita”. Ma è con “8 e ½”  che realizza una vera rivoluzione nel linguaggio cinematografico, utilizzando un contesto immaginifico, onirico-spirituale che diventò il suo stile anche nei film successivi. Questo stile, dove tutto era possibile, fece coniare l’aggettivo  “felliniano”.
La trama di “8 e ½” racconta di un regista costretto, in piena crisi artistica ed esistenziale,  a girare un film senza avere alcuna idea sul soggetto, a causa del proprio blocco creativo. Il protagonista, Marcello Mastroianni nella parte di Guido Anselmi, diventa la proiezione di Fellini stesso che descrive così in modo semplice e sincero le sue crisi di uomo e di regista. In effetti Fellini stava affrontando realmente una grave crisi. Fu solo il suo desiderio nel non deludere le numerose aspettative, la fiducia in lui riposta, che dal nulla iniziale, grazie alla sua notevole immaginazione, pervenne al tutto finale. Racconta Fellini che all’inizio delle riprese fu invitato ad una festa di compleanno da un macchinista. Il brindisi finale fatto da tutti i presenti, in prevalenza macchinisti ed elettricisti, non fu per il festeggiato ma per il regista ed il suo prossimo ottavo film e mezzo, il suo “Capolavoro”, la sua “Magia”. Tanta fiducia lo convinse a stracciare la lettera che stava scrivendo al produttore Angelo Rizzoli: ‘… Ti prego di accettare il mio stato di confusione. Non ce la faccio ad andare avanti …’. Non poteva far perdere il lavoro a tutte quelle persone. Un esempio di grande umanità, sensibilità, pur in piena crisi.


Fellini oltre ad avere il “6” “il doppio artista” nel suo nome e cognome o identità spirituale, aveva questo numero anche nella somma o essenza della data di nascita completa. Quando si ha lo stesso numero su entrambi, significa che gli avvenimenti del cammino-data di nascita sono adatti alla propria natura o grado di consapevolezza. Questo favorisce una più veloce realizzazione di vita. In effetti il regista fin dall’esordio giovanissimo come caricaturista, ebbe una escalation sempre crescente, a conferma dei tempi progressivi che il numero “6” rappresenta.
Le date di nascita e i nomi cognomi che contengono i numeri 1, 2, 3, appartengono a quelle persone che hanno le doti della trinità creativa. Tutto avviene nel “3”. Il n. “1” inventa e agisce = Creazione, il “2” riceve e trasmette = Assimilazione, il “3” esprime ed espande = Espressione. Fellini li aveva tutti: nel giorno aveva il “2”, somma essenza spirituale del 20; era nato nel mese di gennaio = “1” e aveva il “3” nella somma dell’anno 1920 (1+9+2+0 = 12 e 1+2 = 3). Il 1920 presentava ancora il n. “1” nel millennio e il n. “2” nel decennio. Con un ulteriore analisi, sommiamo il numero “6” del nome e cognome del regista col numero “6” della data di nascita e otteniamo il numero della missione di vita: 6+6 = 12= “3”. Fellini aveva anche nella missione di vita il numero degli artisti. Il “3” è il numero dell’espressione che si realizza attraverso scritti, disegni, scenari, personaggi e costumi. Immagina tutto e abbellisce la realtà, trasponendola in un mondo di fantasia, sogni e colori. Con questi “Numeri” non stupisce che Fellini sia stato il regista ad aver vinto più Oscar. Questi premi non rappresentavano soltanto un successo personale, ma una vittoria per tutta la comunità. Gli italiani, stremati dalla II guerra mondiale, lottavano ogni giorno nella riscostruzione del paese. Fellini insegnò loro a sognare un mondo migliore, dolce e leggero ove tutto è possibile.

A Rimini, dove il regista è nato, sono tanti i riferimenti, gli omaggi alle sue opere. Nella zona marina esiste il grande piazzale o parco Fellini. Alcune vie sono dedicate ai suoi film.

Nel centro storico è stato inaugurato un particolare percorso dedicato al “Maestro” che permette di approfondire ed ampliare la conoscenza della sua visione estetica. A cominciare dalla riapertura, nel 2018, del cinema Fulgor, rappresentato da Fellini nel celebre film “Amarcord”. Nello stesso anno un altro luogo di arte e cultura ha visto nuova luce: il Teatro Amintore Galli in Piazza Cavour, dopo 75 anni dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Questo percorso continua nelle sale di castel Sismondo, con mostre dedicate al regista e culmina in piazza Malatesta col Museo Fellini aperto nel 2020, in occasione del centenario dalla nascita. La parte più divertente dell’itinerario storico-culturale è “CircAmarcord”, un parco accanto al Teatro Galli, che permette di far rivivere ai visitatori l’immaginario cinematografico di Fellini. Il grande regista continua così la sua “Missione 3” legata all’arte, al cinema, al pubblico, al divertimento e al glamour della mondanità. 



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07/04/2020 

Giacomo Leopardi e il magico numero 6


Una particolare sensibilità accomuna le persone rivolte alla conoscenza del numero, visto come simbolo portatore di significati e di fortuna. Fra queste vi fu Giacomo Leopoardi, filosofo e poeta immenso che a soli 18 anni, nel 1817, scriveva in una missiva all’amico Pietro Giordani: “Se io vivrò, vivrò alle Lettere perchè ad altro non voglio né potrei vivere”. Esprimeva così la sua dedizione eterna alla letteratura. Le Lettere hanno valore Numerico e, se fino al soggiorno a Napoli, il poeta ne aveva esaltato l’aspetto storico-linguistico, poetico, filosofico, qui iniziò ad interessarsi dei Numeri del Lotto e le rispettive combinazioni. Ma andiamo per ordine. 

Giacomo Leopardi nacque a Recanati il 29-6-1798. E’ interessante notare che in quel mese di giugno, il giorno 4, un altro famoso Giacomo (Casanova) aveva, invece, lasciato la vita terrena. Casanova era un promotore di ottimismo e di mondanità, al punto da affermare che: “il divertimento vissuto è l’unica cosa che la morte non può togliere”. Leopardi, invece, fu un rappresentante con le sue opere del pessimismo: storico, individuale, cosmico. Mentre Casanova sosteneva che le sofferenze umane fossero dovute all’interferenza individuale sul proprio destino, Leopardi riteneva che fossero da addossare ad una Natura matrigna. Nonostante questi modi in antitesi di vedere la condizione umana, entrambi i “Giacomo” si occuparono di Numeri e delle combinazioni del Lotto.
Secondo i Numeri di Nascita del Leopardi, ecco da cosa nasceva la sua struggente malinconia. Il numero della somma totale della sua data natale risulta 6: 2+9+6+1+7+9+8 = 42 e 4+2 = 6. Il 6 agisce sul piano emotivo e come triade del numero 2, prima energia numerologica femminile (la madre), detiene il potere di madre Natura che è la Madre Cosmica. E’ il numero del macrocosmo e fa interessare, le persone contraddistinte da questo numero, alla relazione delle cose col mondo invisibile. Il 6 rappresenta il modello numerologico del Professore e, come due volte 3, il doppio Artista, dotato di visione estetica e all’avanguardia. Colui che è predisposto alle belle arti, alla musica, alla poesia. Il 6 indica idealismo, ricerca della verità e della giustizia, benevolenza, delicatezza, empatia per i più deboli, ospitalità. Sa comprendere, insegnare e consigliare. Il 6 è il numero della coppia e dei figli e ha bisogno d’amore. Grande fu la sofferenza di Leopardi, che non fu mai corrisposto in amore e al quale, invece, per sua natura numerologica-spirituale tanto anelava. E il poeta sentiva più forte questa mancanza, poiché presentava il numero 6 anche nella sua identità. I nomi e cognome sommati, secondo il sistema a lettera corrisponde numero, danno il risultato 6: Giacomo = 9, Taldegardo = 6, Francesco di Sales = 9, Saverio = 8, Pietro = 2, Leopardi = 8. Quindi 9+6+9+8+2+8 = 42 e 4+2= 6.
La sintesi-somma fra il numero della data di nascita col numero dei nomi e cognome fanno conoscere il numero della missione della vita, che in Leopardi corrispondeva a 6+6 = 3. Il 3 è l’Artista-Comunicatore che si esprime con la parola: il 3 è la missione degli scrittori e dei personaggi pubblici. Leopardi scrisse tutta la vita (37 anni) ed è considerato uno dei più importanti letterati e poeti del Romanticismo. Il 3 inoltre è il numero che predispone al lato ludico della vita, che come vedremo in Leopardi si manifestò col gioco del Lotto a Napoli.
Il 6 è il numero-vibrazione che conferisce un’immaginazione fervida, magica. (Leopardi fin da piccolo intratteneva i suoi 7 fratelli con favole e racconti). E’ un numero-energia femminile, come numero pari (mentre i numeri dispari sono maschili) e dona una particolare sensibilità, accentuata nel Leopardi dal giorno di nascita 29=11=2. Il 2 è energia femminile e il 9 è energia maschile. Il 2 indica un indole sensibile e mutevole; il 9 rappresenta l’amore universale ma anche la lotta per compiere una missione. Questi due numeri possono recare sbalzi emozionali, incertezza e timidezza, soprattutto durante l’infanzia. Sommando il 29 risulta il numero 11. Questo numero come doppio 1 fa primeggiare, dona successo e celebrità nella professione. Al contrario nei rapporti sentimentali le persone nate il 29=11 possono incontrare difficoltà e sentirsi doppiamente “1” quindi soli e insicuri. Il 29 è un 2, energia femminile molto forte (il 9 potenzia sempre il numero che affianca) e comporta, specialmente agli uomini nati in questo giorno, dispiaceri dovuti alle relazioni femminili. Il 9


I  N U M E R I  D E L  C U O R E

Noi siamo Numeri potenziali poiché discendiamo dall’ Unità divina, che in quanto Unità è numero. Pitagora nel VI secolo a.C. constatò che la Natura apparentemente varia e confusa, è in realtà ben regolata e ordinata secondo caratteristiche proprie del numero, come la divisibilità e la proporzione.     Il sapiente matematico e filosofo arrivò a queste conclusioni scoprendo che la Musica è fatta di rapporti numerici che costituiscono gli intervalli di ottava,di quinta,di quarta. Dalla Musica, alla Natura all’ essere Umano che ne è parte, tutto è collegato al numero. Sono i numeri infatti che regolano per esempio i cicli biologici, che quantificano il tempo, che differenziano e qualificano ogni cosa.                         
L’ Universo quindi è razionale ed è organizzato secondo la legge del numero. La scienza stessa continua ad evolversi sulla base dei principi pitagorici, e cioè che si possa giungere alla verità attraverso i numeri. Come esiste il codice genetico umano o Dna basato sulla sequenza dei 64 codoni, così esiste un codice di nascita personale. Entrambi contengono messaggi da interpretare, il primo quello delle informazioni genetiche, e il secondo riguarda la propria identità. Questa è contraddistinta dal nome e cognome e data di nascita, che sono tutti numeri, poiché a ogni lettera corrisponde un valore numerico. Questa interpretazione chiamata Numerologia o scienza-linguaggio dei numeri è la chiave che apre la porta a una vasta conoscenza segreta, la più difficile da scoprire, quella interiore di ogni individuo.

Il nome e cognome indica il nostro modo di essere, le potenzialità naturali, una relazione di energie differenti da conoscere e comprendere per evolversi.
Tra tutti i nostri numeri c’è un numero profondo e segreto che identifica l’essenza, l’interiorità della persona, il Numero del Cuore.

È grazie a questo numero che possiamo sapere se stiamo realmente seguendo la nostra natura. Questa è infatti l’energia numerologica più intima, collegata alle motivazioni e desideri più veri, al di là di apparenti e talvolta contrastanti personalità o atteggiamenti di posa.                                                                             Il Numero del Cuore è quello che se uguale, ci fa essere sulla stessa lunghezza d’onda di una persona appena incontrata, e che sembra invece di conoscere da sempre. Lo stesso numero del cuore ci unisce in un’ amicizia, in un sentimento d’amore, in un’intesa lavorativa, comunque in un’ affinità elettiva che fa comprendere e stimare reciprocamente.     

Questo numero è talmente sacro e potente che in alcune culture che studiano Numerologia non è mai stato scritto.                    
Conoscere il proprio Numero del Cuore permette di esprimersi pienamente e realizzare la propria felicità.   
Conoscere il Numero del Cuore delle Persone che ci stanno a Cuore ( familiari, partner, figli..) significa comprendere la loro essenza, e amplificare la propria felicità facendo realizzare la loro.


Numeri e affinità interpersonali

Tratto dal libro: “Cuore Numerante – Innamorati dei Numeri di Nascita”
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Un’illuminante informazione dei numeri di nascita è quella che si riferisce ai punti di contatto con un’altra persona. Questa indicazione permette di scoprire l’affinità tra familiari, partner, amici, colleghi, datori di lavoro o dipendenti, e con il prossimo in genere. Più numeri uguali avete con l’altra persona, più punti in comune condividete: sensibilità, sentimenti, interessi, passioni, modi di pensare e agire, priorità, aspirazioni. Un punto di contatto importante è il dialogo, la comunicazione. Come scriveva Giacomo Casanova nelle sue memorie: “il dialogo corrisponde ai 2 terzi di un buon rapporto d’amore, il 3° terzo è dato dall’intesa fisica”. Questa affermazione è ancora più significativa, considerando che a ribadire l’importanza del dialogo in una relazione, sia stato un grande conquistatore di donne.                     La comunicazione fa capire la reciproca intesa, rende possibile lo scambio di idee e il loro confronto. Quando è armoniosa dona energia e entusiasmo.
È talmente fondamentale che quando andiamo all’estero e non parliamo la lingua del posto, appena incontriamo una persona che conosce anche solo un pò la nostra, la sentiamo vicina e la prendiamo in simpatia. Scatta il senso di condivisione, quel collegamento speciale che dona il poter comprendersi. La comunicazione ci rende partecipi, non ci fa sentire esclusi dall’ambiente sociale in cui ci troviamo.
Se è così importante capire cosa dice un’altra persona, immaginiamo quanto lo sia comprendere cosa sente e desidera. Questa comprensione dona nuove possibilità di dialogo, chiarisce i malintesi, pone in relazione. Parlare e ascoltare nel rispetto reciproco, anche di idee diverse, crea ponti di intesa e ammirazione.
Quali sono i punti di contatto per l’affinità?    
Avere lo stesso numero di uno dei 2 numeri base, cioè di nome e cognome o data di nascita, in comune col partner, con un familiare, con un amico o con un’altra persona, fa sentire in sintonia e affinità. Quindi avere uguale numero risultante da tutti valori numerici dei nomi e cognomi, che è il numero dell’identità, o uguale numero dalla somma della data di nascita, che è il cammino di vita, è un rilevante punto di contatto.
- Nel primo caso se riscontrate che il numero risultante dai rispettivi nomi e cognomi è uguale, andate in profondità e scoprite il numero dell’interiorità della persona che vi interessa. Questo numero si ottiene sommando i numeri collegati alle sole vocali. Una volta ottenuto, paragonatelo col vostro numero dell’interiorità. Se è uguale avete gli stessi desideri del cuore alla base della vostra identità. Se è diverso dovrete vedere se il suo numero dell’interiorità ha contatto col vostro, andando alla pagina del cuore pag. 31.
- Nel secondo caso cioè lo stesso numero risultante dalle date di nascita, significa avere obiettivi e tempi in comune per realizzarli lungo il vostro cammino.
- E’ un punto d’intesa, anche avere il numero dell’identità uguale al numero del cammino di vita dell’altro, o viceversa.
- Lo stesso giorno di nascita, anche di mesi diversi rivela le vostre prime palesi peculiarità caratteriali, ed è un altro punto di contatto.
- Avere uguale il numero della somma della data di nascita col numero dell’interiorità-vocali dell’altro.
- Il numero dell’interiorità-vocali corrisponde al numero dell’altra personalità-consonanti.
- Avere il medesimo numero nelle rispettive personalità-consonanti.
- Il numero della personalità è uguale al numero del nome e cognome dell’altro.
- I vostri nomi e cognomi (ricordatevi di considerare sempre tutti i nomi anche quelli di battesimo) hanno lo stesso numero di lettere. Questo numero rivela l’ impulso abituale di fronte a una situazione, che nel vostro caso quindi sarebbe simile.
Osservando e paragonando i numeri del codice di nascita, ne dedurrete i punti di contatto. Più numeri condividete e più siete in sintonia. Questa pratica vi sarà particolarmente utile per migliorare le vostre relazioni, perchè consapevoli di ciò che vi accomuna. Svilupperete il vostro colpo d’occhio e in caso di mancanza di numeri in comune, avrete la risposta agli eventuali rapporti conflittuali, che potrete evolvere andando nella direzione delle caratteristiche mancanti. O in caso d’incompatibilità numerologica eviterete inutili sprechi di tempo, energie e soprattutto dispiaceri.
Meglio lontani in pace che vicini in guerra.


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