SCRITTI DI NUMEROLOGIA
23/10/2020
Il Messaggio dei Numeri nei nostri Sogni e nella Vita.
I numeri che sogniamo o vediamo spesso sono collegati
a persone a noi care. Il numero, come simbolo, è un accumulatore di
significati, nonché di energie spirituali. Inoltre ha il dono della sintesi. Quindi
ha il potere di trasmettere un messaggio in modo immediato. Potrebbe capitarvi
di sognare il numero del giorno di nascita, di un familiare o di una persona
amata andata nell’aldilà. Significa che è vicina a voi. Oppure vedete spesso lo
stesso numero, mentre state camminando
per strada, rappresentato su un numero civico, un numero di targa, un autobus.
Se non riconoscete subito il collegamento fra persona cara e numero, consiglio
di fare la somma della data di nascita della persona che pensate vi sia vicina.
I nostri cari si rivelano con i loro numeri personali. Il più diretto
naturalmente è il giorno di nascita. Ma anche i numeri risultanti dalla data completa e dei loro nomi cognome =
identità, comunicano con noi.
Esempio: se una persona a voi cara è nata in data 28-10-1957 che sommata a
numero unico da 1 a 9 (2+8+1+0+1+9+5+7 = 33 = 6) dà il n. 6, è facile che
vediate il numero 28, il numero 33 o il numero 6 come numeri ricorrenti intorno
a voi. Il 6 è il cammino di vita (la data di nascita completa rappresenta il
percorso della vita) del “Professore o la Madre-cosmica” che si prende cura del
sociale.
Questa data di nascita 6 nasce dal numero maestro 33 “il Maestro di amore e
conoscenza”. Quindi contraddistingue una persona con maggiori potenzialità ma
anche prove di vita.
Ad un recente incontro di numerologia, un ragazzo mi ha parlato del suo legame
col nonno defunto e che notava spesso i numeri 16:45 nell’orario. A prima vista
non sembravano i numeri del nonno, non erano il giorno di nascita o di morte.
Allora gli ho suggerito di analizzare il nome e cognome e la somma=essenza
spirituale della data di nascita del nonno. Ecco la risposta del ragazzo in una
e-mail di qualche giorno dopo:
“Mi hai fatto notare che 16=7 e 45=9.
Oggi ho fatto un paio di calcoli ed è risultato che il nome di mio nonno, dà
come risultato 7 e la sua data di nascita, 11/12/1939, dà 9 come somma a numero
unico. Mi sono chiesto poi perché non indicarmi direttamente il 7 e il
9. Forse per semplicità di ricezione. L'orologio infatti era analogico ed
indicava la posizione delle 16.45, riportando visibilmente i numeri 16 e 45
anziché il 4 e il 9. Sarebbe forse stato meno chiaro indicare con delle
lancette le 7 e 9 minuti. Ecco, la mail era solo per confermarti che in effetti
un'attinenza tra la mia esperienza e la numerologia sembra esserci.”
Per analizzare il nome-nomi e cognome (ricordate di fare la somma anche dei numeri-lettere collegati ai nomi di battesimo) si usa la conversione lettere-numeri collegati all’alfabeto latino qui di seguito.
AJS= 1; BKT= 2; CLU= 3; DMV= 4; ENW= 5; FOX= 6; GPY= 7; HQZ= 8 IR= 9.
I numeri e il nome di nascita delle persone care sono messaggi per noi. Indicano che sono vicine e ci proteggono. Sognare questi numeri, vederli intorno a voi, ha un significato positivo: supererete le sfide del momento, tutto andrà bene. A parte il senso positivo, poiché sono i numeri dei nostri affetti, questi numeri esortano anche a muoversi in particolari ambiti.
Per esempio se vedete o sognate un numero 9 o un numero che sommato porta al 9 (18, 27, 36 ecc..), il messaggio è quello di affidarvi più al vostro intuito che alla logica mentale. Il 9 è un numero del piano spirituale e di conclusione dei primi 9 numeri, dai quali nascono tutti gli altri. Il 9 invita a portare a termine qualcosa che ormai ha fatto il suo tempo: sia a livello personale, lavorativo o sentimentale. E’ un periodo che siete chiamati a dare agli altri, più che pensare a voi stessi. Dovreste dedicarvi con amore e cura ad un vostro caro o al prossimo. Nel lato ombra del numero, potreste trovarvi in un momento drammatico della vita, a causa delle chiusure da affrontare. Ma il 9, come numero di abbondanza indica anche che tutto può succedere, con risultati positivi fuori dal comune.
Se vedete un numero 8 o un numero che sommato porta al n.8 (17, 26, 35 ecc..) è tempo di mettersi all’opera per conquistare un obiettivo economico, lavorativo, agonistico: l’8 è il numero del denaro e del successo. Dovete dimostrare professionalità ed efficienza, una resistenza fisica e mentale per produrre il risultato desiderato. Attenzione ad eventuali blocchi fisici o sul lavoro (il numero 8 ha tempi alterni), perdite economiche o lutti. Attenzione alle questioni giudiziarie e ai furti.
Se vedete il numero 7 o un numero che sommato porta al n.7 (16, 25, 34 ecc..), il messaggio è quello di perfezionare i vostri studi e/o le attività lavorative. Andate in profondità sul vero senso della vita, sull’anima delle cose, della natura, della fede. Più che ai risultati materiali dovreste puntare alla conoscenza di voi stessi e alla ricerca della qualità in quello che fate. Avete bisogno di pace e isolamento.
Se vedete il numero 6 (o un 15, 24, 33 ecc..), dovete occuparvi della relazione di coppia; dimostrare responsabilità verso le figure femminili della famiglia, i bambini, gli animali. Occuparvi di questioni sociali, insegnare, prendervi cura e nutrire sono tutte energie collegate al 6. Siate benevolenti e fate progredire gli altri: avrete maggiore fortuna a tutti i livelli.
Se vedete il numero 5 (o un 14, 23, 32 ecc..), il senso è quello di cambiare direzione. Dovreste liberarvi da qualcosa o qualcuno che impedisce un cambiamento evolutivo personale. Viaggiate, ricercate nuove conoscenze e sapere. Andate, parlate, lavorate in pubblico. Il 5 come numero centrale da 1 a 9 è considerato il numero del cuore e l’organizzatore generale di persone e beni. Quindi è benefico dimostrare disponibilità al prossimo e capacità di adattamento ai cambiamenti.
Se vedete il numero 4 (o un 13, 22, 31 ecc..) è perché la vita in questo momento richiede il vostro impegno, se non sacrificio: a livello lavorativo (dovete dare forma concreta alle vostre idee), familiare o personale, dovendo curare e perseverare con pazienza. Il 4 rappresenta anche soddisfazioni concrete e valori tradizionali, una casa, una famiglia, un lavoro realizzato.
Se vedete il numero 3 (o 12, 21, 30 ecc..), avete bisogno di divertirvi e fare nuove amicizie. Siete invitati a comunicare ed a esprimere doti artistiche e creative. Frequentate luoghi mondani, dove potete espandere i vostri orizzonti personali e parlare delle vostre attività. Muovetevi, dimostrate allegria e aiutate gli altri con altruismo. Occupatevi dei giovani.
Se vedete il numero 2 (o 11, 20, 29 ecc..), è un momento di pazienza, di acquisizione di esperienza e sapere. Non è il momento per primeggiare, ma quello per dimostrare umiltà, modestia e prendervi cura degli affetti: dalla mamma ai bambini. Il 2 può rappresentare un legame di coppia da coltivare o prove a livello emotivo che fanno crescere. La musica e la danza aiutano a superare le sfide del periodo.
Se vedete il numero 1 (o 10, 19, 28 ecc..) dovete puntare su voi stessi e su un sogno nel cassetto da realizzare. Iniziate qualcosa di nuovo, primeggiate e guidate gli altri. E’ il tempo dell’azione, delle idee immediate da seminare per il futuro. Non rimandate ma cogliete l’attimo vincente.
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03/08/2020
I Numeri di Gabriele D'Annunzio.
Tra i fortunati al gioco ci fu sicuramente Gabriele D’Annunzio che
vinse ben due volte somme considerevoli per l’epoca e proprio quando ne aveva
bisogno.
Il famoso poeta, nel settembre 1907, si trovava a Brescia per seguire un evento
di straordinaria modernità: la famosa gara automobilistica della coppa Florio.
D’annunzio amava il glamour, la vita mondana. Gli piaceva si parlasse di lui.
Tale stile di vita però è anche dispendioso e può far finire le risorse
economiche. Il famoso scrittore si trovava in questa situazione, quando giunse
un telegramma, inviato dal suo maggiordomo di Firenze, che gli comunicava la
vincita al lotto di 49.000 lire di una sua giocata di 100 lire del 31-8-1907.
La somma di quella data fa 11 (3+1+8+1+9+0+7 = 29 e 2+9 = 11) il numero
preferito da D’Annunzio. Il numero 11 è un numero Maestro (significa più prove
ma anche potenzialità) che simboleggia nel lato positivo: rivelazioni e scoperte,
idee e iniziative geniali. Nel lato negativo: opposizione, miseria,
distruzione, lutti. Per i pitagorici il numero 1 era il numero dell’intelletto,
risulta quindi doppio nel numero 11: il genio che illumina gli altri. Il n.11
indica la doppia illuminazione quella della mente umana e quella
dell’ispirazione divina. Rappresenta un intelletto illuminato dall’Alto e che
quindi fa giungere alla verità, poiché privo di pregiudizi mentali e
materiali. Del suo genio creativo, lo
scrittore era ben consapevole. Anni fa durante una visita al Vittoriale, residenza
del poeta situata a Gardone Riviera, rimasi colpita dall’entrata al suo studio
personale. Tre gradini fanno arrivare ad un architrave posto in basso per
costringere colui che entra ad inchinarsi al genio della poesia. E’ l’unica
stanza raggiunta dalla luce esterna del sole come a indicare l’illuminazione
che la poesia conferisce. Le altre camere del Vittoriale furono predisposte in
penombra per la fotofobia di D’Annunzio provocata da una grave ferita
all’occhio durante la prima guerra mondiale. Il poeta è stato anche militare,
politico e patriota italiano. Grazie alle sue doti oratorie si fece portavoce
di politiche interventiste all’alba della prima guerra mondiale. Fu lui stesso
protagonista, durante il conflitto, di celebri imprese che gli valsero: la
medaglia d’oro al valor militare, 5 medaglie d’argento e il grado di generale
di brigata aerea a titolo onorifico.
Il Vate (poeta sacro) da ricerche svolte negli archivi del Vittoriale risulta
fosse un assiduo giocatore e dopo l’11 amava il 9, il 7, il 21 e il 27 multipli
di 7 e 9. D’Annunzio attribuiva un potere speciale ai numeri, e utilizzava
quelli dispari, in particolar modo nelle sue opere letterarie. Riteneva i
numeri pari infausti a tal punto, da correggere la numerazione delle pagine dove
venivano raccontate disgrazie.
Al gioco del lotto, però, faceva qualche eccezione e rischiava la sorte anche
con i numeri pari. Non senza aver scongiurato il loro potere, accompagnando la
giocata con il gesto scaramantico delle corna. E proprio dalla vincita del
terno secco sulla ruota di Firenze dei numeri 6, 27 e 42 fu beneficiato nel
1907. A questo punto è interessante comparare tali numeri con la data di
nascita di Gabriele D’Annunzio
nato il 12-3-1863 = 1+2+3+1+8+6+3 = 24 e
2+4 = 6
La somma a numero unico della data indica la vibrazione spirituale del cammino di vita della persona. Il 6 rappresenta il modello del Professore o della Madre Cosmica come tre volte due (2 rappresenta la prima energia femminile/la madre) e del doppio artista come due volte tre (3 è il numero dell’Artista e dell’Espressione).
Il numero risultante dalla data è uno dei numeri
fondamentali e favorevoli personali. Nei numeri della vincita di D’Annunzio, il
6 figurava sia come numero giocato per primo, che nel terzo numero - il 42 -
che sommato fa sempre 6. Questo numero era proprio il numero particolarmente
propizio a D’Annunzio che lo aveva anche nell’identità. Seguendo infatti
l’alfabeto latino delle 26 lettere dove a lettera corrisponde numero, dalla
somma di tutti i numeri risulta 6:
G A B R I E L E D’ A N N U N Z I O
7 1
2 9 9 5 3 5 = 41 = 5
4 1
5 5 3 5 8
9 6 = 46 = 10 = 1 e 5+1 = 6.
Il 6 indica l’amore di coppia, il successo sociale ed economico. Soprattutto se questo numero è quello che caratterizza l’identità = il nome e cognome. Come è stato per D’Annunzio. Meno favorevole è invece avere il numero 6 come somma della data di nascita o cammino di vita, poiché indica un percorso con tempi lenti: i numeri pari rallentano. Il 6 ha tempi lenti ma progressivi. Il 6 nel cammino di vita ritarda in particolar modo quelle persone che hanno il nome e cognome=identità contraddistinti dal numero dispari come un 1, un 3, un 5, un 7. Il 6 nella data di nascita rallenta meno invece una persona che ha l’identità 9, che è il numero più alto e domina quindi il 6. Anzi la combinazione numerologica del nome cognome 9 con data di nascita 6 (il nome e cognome + la data di nascita indica la missione della vita individuale) rende la persona un valido aiutante cosmico, come sono stati Alan Turing e Albert Einstein che avevano questi numeri di nascita.
E voi cari lettori che numeri avete? Dispari-veloci o
pari-lenti? Avete il nome e cognome numero dispari, quindi siete nature veloci
e, una data di nascita pari che rallenta il cammino di vita o, viceversa, avete
un nome e cognome pari, quindi siete nature più lente e una data di nascita
numero dispari che vi pone di fronte ad avvenimenti veloci di vita?
Nel caso abbiate lo stesso numero sia come identità che come cammino di vita,
come fu per Gabriele D’Annunzio, significa che avete un percorso di vita con
tempi e caratteristiche adatti al vostro modo di essere.
Se il 6 è il numero dell’amore di coppia, della madre cosmica e dell’ospitalità, il 3 è il numero dell’espressione, del gioco e del divertimento. Ogni numero rappresenta un modello: 1 è il padre, due è la madre, tre è il figlio. Questo dunque è anche il numero riferito ai giovani e alle loro caratteristiche quali: l’entusiasmo, la spensieratezza, il coraggio di sperimentare la vita. Il 3 era il numero presente dominante nei numeri di nascita di Gabriele D’Annunzio. La persona 3 gode di un ottimismo tale da ridere agli insuccessi financo a bluffare, da giocatore qual’è, pur di ribaltare la situazione. Come fece lo scrittore a 16 anni, per favorire la fortuna del suo primo libro di poesie dal titolo “Primo Vere”. Fece diffondere la notizia che era morto cadendo da cavallo, richiamando l’attenzione su di lui, giovane romantico poeta e sulla sua unica opera, che fu così molta richiesta. In seguito lo scrittore smentì la notizia, ma intanto aveva ottenuto l’effetto sperato. Il coraggio di rischiare e di non preoccuparsi delle conseguenze è tipico del 3. D’Annunzio aveva a tal proposito coniato la locuzione in lingua latina “Memento Audere Semper” che significa “Ricorda di Osare Sempre”. Tale scritta la si può trovare al Vittoriale sull’edificio che ospita il MAS 96 (motoscafo armato silurante) usato da D’Annunzio durante l’impresa contro il nemico austriaco e passata alla storia come la Beffa di Buccari, che vale la pena raccontare. Fra il 10 e 11 febbraio 1918, trenta volontari assaltatori guidati dai capitani Rizzo, Ciano e lo stesso D’Annunzio a bordo di tre motoscafi MAS giunsero fino alla baia di Buccari (città della Croazia) dove erano ancorate navi del nemico austroungarico. A un miglio dalla costa, “i nostri” spensero i motori e lanciarono sei siluri, dei quali solo uno esplose, quello del MAS 96 dove si trovava D’Annunzio. Anche se il danno materiale al nemico, fu minimo, quello morale, invece, fu grande. Era la dimostrazione che gli austriaci non erano così forti e irraggiungibili come pensavano, dopo la vittoria che avevano riportato mesi prima a Caporetto. La spedizione italiana, infatti, ritornò incolume (era partita da Venezia e si concluse ad Ancona). Non senza, prima, aver lasciato in mare nemico, tre bottiglie contraddistinte dai colori italiani contenenti il messaggio di D’Annunzio che si prendeva gioco della cautissima flotta austriaca, attaccata da pochi marinai d’Italia che sfidando reti e sbarre, avevano osato ed erano sempre pronti a osare l’inosabile.
Il poeta-soldato aveva scritto anche una canzone per celebrare l’impresa: la canzone del Quarnaro “Siamo trenta d’una sorte, e trentuno con la morte, tutti tornano o nessuno”. La Beffa di Buccari fu importante sul piano psicologico per risollevare il morale degli italiani impegnati a combattere sul Piave e preparare la riscossa.
Altre azioni di rilievo di D’Annunzio furono: il Volo su Vienna, agosto 1918, nel quale lanciò migliaia di manifestini col suo messaggio inneggiante alla pace e l’impresa di Fiume nel settembre 1919. A guerra finita il poeta-soldato, con circa 100 legionari iniziali ai quali si aggiunserò molti altri, occupò Fiume perchè non fosse annessa alla Jugoslavia. L’azione di D’Annunzio era volta a non accettare una vittoria mutilata e a far dichiarare al governo italiano guidato da Nitti, l’annessione di Fiume. In quei 14 mesi fino al natale dell’anno successivo, a Fiume si viveva un clima di festa: fra i discorsi di D’Annunzio alle adunate del popolo di giorno e le baldorie collettive di notte. Nel 1920 ritornò al potere Giovanni Giolitti che riuscì a ottenere col trattato di Rapallo la linea del confine italiano lungo il displuvio alpino e che Fiume sarebbe rimasta città libera. Libertà che fu possibile grazie a D’Annunzio e al suo seguito di valorosi “gli Arditi” che l’avevano sottratta alle mire slave.
Queste vicende della vita del nostro personaggio fanno comprendere le sue doti da “Capo Carismatico” tipiche dell’individuo 3 che viene seguito per la sua originalità; mentre il numero 1 rappresenta il “Capo-Pioniere” e viene seguito per la sua autorità.
Il successo del poeta era dovuto ai discorsi motivanti e coinvolgenti che, esaltavano il popolo ad identificarsi in lui e facevano innamorare le donne, nonostante D’Annunzio non fosse un adone. Queste sono doti del numero 3 che lo scrittore aveva in abbondanza nei numeri di nascita.
Il 3 rappresenta l’artista-comunicatore-il figlio-l’amico-il gioco.
Era nato il giorno 12 che nella somma o essenza spirituale 1+2 è un 3; nel mese di marzo = 3; nell’anno 3 del 1863. Anche nel nome e cognome, il poeta-soldato presentava il numero 3: nel numero dell’interiorità-anima che è dato dalla somma dei valori numerici delle vocali e, nel numero della personalità risultante dai valori numerici delle consonanti. La missione di vita del poeta riporta ancora al numero 3 ed è data dalla sintesi o somma della data di nascita 6 col nome e cognome 6: 6+6 = 12 e 1+2 = 3. Parole, scritti, arte, mondanità, apparire e sorprendere con una vita da grande divo furono caratteristiche di D’Annunzio che seguiva così il suo ideale di estetismo. Era un’artista e la sua anima doveva esprimersi in modo indipendente e originale. I suoi numerosi 3 lo rendevano versato per la letteratura come talento di nascita. Non terminò gli studi alla Facoltà di Lettere a Roma ma il suo dono naturale nell’esprimersi, evidente in tutte le opere scritte che ha lasciato (per citarne alcune “Il Piacere”, “L’Innocente”, “La Gioconda”), gli fece conferire, ugualmente, la Laurea in Lettere honoris causa. Questo nonostante nel 1914 avesse rifiutato la cattedra all’università di Bologna che era stata di Pascoli. Col suo solito spirito indipendente rispose agli accademici che preferiva le aperte spiagge (D’Annunzio era nato a Pescara) alle chiuse scuole e anzi augurava loro di liberarsene. Il 3, numero dell’espressione artistica preferisce fare esperienza diretta e vivere la vita come un divertente gioco.
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21/05/2020
Federico Fellini
Numerologia dei Numeri di Nascita
Una presenza speciale illumina, con la sua fama e le
sue opere, la bella città di Rimini, la Romagna e l’Italia intera. E’
l’indimenticabile regista Federico Fellini, protagonista della storia del
cinema mondiale, del quale ricorre nel 2020 il centenario dalla nascita.
Nell’analisi numerologica, i numeri di nascita - nomi cognome e data natale - sono
interpretati come simboli-energie spirituali. Questi contraddistinguono il modo
di essere, le potenzialità e i tempi di realizzazione della persona. Le lettere
del nome e cognome, vengono convertite in numeri secondo l’alfabeto latino.
A,J,S=1 B,K,T=2 C,L,U=3 D,M,V=4 E,N,W=5 F,O,X=6 G,P,Y=7 H,Q,Z=8 I,R= 9
Dalla somma=essenza spirituale, a numero unico da 1 a
9, di tutti i numeri delle lettere di Federico Fellini, risulta il numero “6”
l’archetipo del “Professore”. Il “6”, numero del piano emozionale, ha una
visione all’avanguardia.
Il numero del nome, Federico, risulta 47 che sommato fa “11” : il
numero delle doppie idee (1 è l’idea che diventa azione). L’”11” poi risulta 2
come numero base. Dal numero del cognome risulta 40 = 4. Il “4” è il numero che
dà forma alle idee, in questo caso decuplicate dalla presenza dello “0”.
Il numero Maestro “11” nel nome, conferisce più potenzialità poiché è un’ottava
superiore al numero base 2. L’”11” è il numero delle rivelazioni e rappresenta
un individuo “Ispiratore” per gli altri. Ha un collegamento speciale col piano
spirituale, che gli permette di avere una visione più ampia e illuminata della
norma. L’”11” collega sogno e realtà, intravede
il Divino nell’Umano. Scolpisce la verità per mezzo della luce e si realizza
bene attraverso la creatività: l’arte, i mezzi di comunicazione, la
spiritualità.
Il primo film di Fellini fu “Luci del varietà”, che diresse nel 1950 assieme ad
Alberto Lattuada. La somma di 1950 risulta 6 (1+9+5+0= 15 e 1+5=6)
numero-tempo-anno favorevole al nome cognome-identità “6” di Fellini. Il “6”
come doppio “3” rappresenta i doppi artisti. Il “3” è il numero degli
artisti-comunicatori, dotati della capacità di rappresentare l’immagine con i
colori, il design, la vena umoristica. Questa attitudine era particolarmente
spiccata nel regista, spiegabile dal numero “3” risultante dai numeri collegati
alle vocali: questo numero indica le motivazioni interiori, i desideri profondi
della persona. Il “3” si ripeteva anche nel numero collegato alle consonanti o
alla sua personalità. Il “3” è il numero dei giullari che amano il divertimento
e un lavoro che lo contempli. Quindi il “6” di Federico Fellini, come sintesi
di vocali e consonanti, nasceva dal numero Maestro “33”. Il “33” rappresenta il “Maestro di amore e
conoscenza” e amplifica la capacità di collegare il visibile con l’invisibile. Indica
responsabilità e completa dedizione ad una causa nel lato positivo, oppure orgoglio
smisurato e ostinazione nel lato negativo.
Nella biografia di Fellini, si scopre che fin dal liceo classico “Gambalunga”,
la sua prima attività fu quella di caricaturista di ritratti di attori celebri,
da esporre come richiamo per il cinema Fulgor di Rimini. Nel 1938 collaborava
come disegnatore di vignette per la Domenica del Corriere. Nel 1939 si trasferì
a Roma e si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, ma il suo sogno era il
cinema. Trovò lavoro come vignettista satirico per la principale rivista del genere,
il Marc’Aurelio. Inventava gags e
rubriche divertenti. Iniziò a frequentare il mondo dell’avanspettacolo e
della radio. Scriveva copioni e scene per Aldo Fabrizi e Erminio Macario.
Fellini era un creativo. Importante fu la sua collaborazione, alla
sceneggiatura per i film di Roberto Rossellini: “Roma città aperta” nel 1945 e
poi “Paisà”. Ideò personaggi, come le avventure di Cico e Pallina, per la radio.
Qui conobbe la futura moglie Giulietta Masina che interpretava Pallina. Si
sposarono nello stesso anno, il 1943. Il loro matrimonio durò tutta la vita.
Analizziamo adesso la data di nascita del grande
cineasta, nato il 20-1-1920 (2+0+1+1+9+2+0=15 e 1+5 =6). Il giorno di nascita
identifica l’individuo a livello fisico, mentre la somma della data completa
rappresenta il cammino lungo la vita. La prima cosa che si nota, è lo stesso
numero “20” nel giorno e nell’anno di nascita. Il “2” indica la prima energia
femminile, emotiva e sensibile. Lo “0” vicino al “2” decuplica emozioni e
ricettività al mondo dell’invisibile. Lo “0” significa il tutto già realizzato
o il nulla-l’invisibile prima dell’inizio. Il “2” rappresenta nella sua
dualità, la doppia direzione e può conferire diversi stati d’animo: indecisione,
confusione, instabilità, ansia e malinconia. Proprio da queste peculiarità di
Fellini, nacque il film “8 e ½”, un capolavoro, che nel 1964, con la vittoria
del terzo premio Oscar, lo consacrò a regista mondiale. Aveva già ottenuto
grandi successi con i film “La Strada”, “Le Notti di Cabiria”, grazie alle
magnifiche interpretazioni della moglie Giulietta Masina e con “La Dolce Vita”.
Ma è con “8 e ½” che realizza una vera
rivoluzione nel linguaggio cinematografico, utilizzando un contesto immaginifico,
onirico-spirituale che diventò il suo stile anche nei film successivi. Questo
stile, dove tutto era possibile, fece coniare l’aggettivo “felliniano”.
La trama di “8 e ½” racconta di un
regista costretto, in piena crisi artistica ed esistenziale, a girare un film senza avere alcuna idea sul
soggetto, a causa del proprio blocco creativo. Il protagonista, Marcello
Mastroianni nella parte di Guido Anselmi, diventa la proiezione di Fellini
stesso che descrive così in modo semplice e sincero le sue crisi di uomo e di
regista. In effetti Fellini stava affrontando realmente una grave crisi. Fu solo
il suo desiderio nel non deludere le numerose aspettative, la fiducia in lui
riposta, che dal nulla iniziale, grazie alla sua notevole immaginazione, pervenne
al tutto finale. Racconta Fellini che all’inizio delle riprese fu invitato ad
una festa di compleanno da un macchinista. Il brindisi finale fatto da tutti i
presenti, in prevalenza macchinisti ed elettricisti, non fu per il festeggiato
ma per il regista ed il suo prossimo ottavo film e mezzo, il suo “Capolavoro”, la sua “Magia”. Tanta fiducia lo convinse a stracciare la
lettera che stava scrivendo al produttore Angelo Rizzoli: ‘… Ti prego di
accettare il mio stato di confusione. Non ce la faccio ad andare avanti
…’. Non poteva far perdere il lavoro a
tutte quelle persone. Un esempio di grande umanità, sensibilità, pur in piena
crisi.
Fellini oltre ad avere il “6” “il doppio artista” nel
suo nome e cognome o identità spirituale, aveva questo numero anche nella somma
o essenza della data di nascita completa. Quando si ha lo stesso numero su
entrambi, significa che gli avvenimenti del cammino-data di nascita sono adatti
alla propria natura o grado di consapevolezza. Questo favorisce una più veloce
realizzazione di vita. In effetti il regista fin dall’esordio giovanissimo come
caricaturista, ebbe una escalation sempre crescente, a conferma dei tempi
progressivi che il numero “6” rappresenta.
Le date di nascita e i nomi cognomi che contengono i numeri 1, 2, 3,
appartengono a quelle persone che hanno le doti della trinità creativa. Tutto
avviene nel “3”. Il n. “1” inventa e agisce = Creazione, il “2” riceve e trasmette = Assimilazione, il “3” esprime
ed espande = Espressione. Fellini li aveva tutti: nel giorno aveva il “2”,
somma essenza spirituale del 20; era nato nel mese di gennaio = “1” e aveva il “3”
nella somma dell’anno 1920 (1+9+2+0 = 12 e 1+2 = 3). Il 1920 presentava ancora
il n. “1” nel millennio e il n. “2” nel decennio. Con un ulteriore analisi,
sommiamo il numero “6” del nome e cognome del regista col numero “6” della data
di nascita e otteniamo il numero della missione di vita: 6+6 = 12= “3”. Fellini
aveva anche nella missione di vita il numero degli artisti. Il “3” è il numero
dell’espressione che si realizza attraverso scritti, disegni, scenari,
personaggi e costumi. Immagina tutto e abbellisce la realtà, trasponendola in
un mondo di fantasia, sogni e colori. Con questi “Numeri” non stupisce che
Fellini sia stato il regista ad aver vinto più Oscar. Questi premi non
rappresentavano soltanto un successo personale, ma una vittoria per tutta la
comunità. Gli italiani, stremati dalla II guerra mondiale, lottavano ogni
giorno nella riscostruzione del paese. Fellini insegnò loro a sognare un mondo
migliore, dolce e leggero ove tutto è possibile.
A Rimini, dove il regista è nato, sono tanti i riferimenti, gli omaggi alle sue opere. Nella zona marina esiste il grande piazzale o parco Fellini. Alcune vie sono dedicate ai suoi film.
Nel centro storico è stato inaugurato un particolare
percorso dedicato al “Maestro” che permette di approfondire ed ampliare la
conoscenza della sua visione estetica. A cominciare dalla riapertura, nel 2018,
del cinema Fulgor, rappresentato da Fellini nel celebre film “Amarcord”. Nello
stesso anno un altro luogo di arte e cultura ha visto nuova luce: il Teatro
Amintore Galli in Piazza Cavour, dopo 75 anni dai bombardamenti della seconda
guerra mondiale.
Questo percorso continua nelle sale di castel Sismondo, con mostre dedicate al
regista e culmina in piazza Malatesta col Museo Fellini aperto nel 2020, in
occasione del centenario dalla nascita. La parte più divertente dell’itinerario
storico-culturale è “CircAmarcord”, un parco accanto al Teatro Galli, che permette
di far rivivere ai visitatori l’immaginario cinematografico di Fellini. Il
grande regista continua così la sua “Missione 3” legata all’arte, al cinema, al
pubblico, al divertimento e al glamour della mondanità.
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07/04/2020
Giacomo Leopardi e il magico numero 6
Una particolare sensibilità accomuna le persone
rivolte alla conoscenza del numero, visto come simbolo portatore di significati
e di fortuna. Fra queste vi fu Giacomo Leopoardi, filosofo e poeta immenso che
a soli 18 anni, nel 1817, scriveva in una missiva all’amico Pietro
Giordani: “Se io vivrò, vivrò alle
Lettere perchè ad altro non voglio né potrei vivere”. Esprimeva così la sua dedizione
eterna alla letteratura. Le Lettere hanno valore Numerico e, se fino al
soggiorno a Napoli, il poeta ne aveva esaltato l’aspetto storico-linguistico,
poetico, filosofico, qui iniziò ad interessarsi dei Numeri del Lotto e le
rispettive combinazioni. Ma andiamo per ordine.
Giacomo Leopardi nacque a Recanati il 29-6-1798. E’ interessante notare che in
quel mese di giugno, il giorno 4, un altro famoso Giacomo (Casanova) aveva,
invece, lasciato la vita terrena. Casanova era un promotore di ottimismo e di
mondanità, al punto da affermare che: “il divertimento vissuto è l’unica cosa
che la morte non può togliere”. Leopardi, invece, fu un rappresentante con le
sue opere del pessimismo: storico, individuale, cosmico. Mentre Casanova
sosteneva che le sofferenze umane fossero dovute all’interferenza individuale
sul proprio destino, Leopardi riteneva che fossero da addossare ad una Natura
matrigna. Nonostante questi modi in antitesi di vedere la condizione umana,
entrambi i “Giacomo” si occuparono di Numeri e delle combinazioni del Lotto.
Secondo i Numeri di Nascita del Leopardi, ecco da cosa nasceva la sua struggente
malinconia. Il numero della somma totale della sua data natale risulta 6:
2+9+6+1+7+9+8 = 42 e 4+2 = 6. Il 6 agisce sul piano emotivo e come triade del
numero 2, prima energia numerologica femminile (la madre), detiene il potere di
madre Natura che è la Madre Cosmica. E’ il numero del macrocosmo e fa
interessare, le persone contraddistinte da questo numero, alla relazione delle
cose col mondo invisibile. Il 6 rappresenta il modello numerologico del
Professore e, come due volte 3, il doppio Artista, dotato di visione estetica e
all’avanguardia. Colui che è predisposto alle belle arti, alla musica, alla
poesia. Il 6 indica idealismo, ricerca della verità e della giustizia,
benevolenza, delicatezza, empatia per i più deboli, ospitalità. Sa comprendere,
insegnare e consigliare. Il 6 è il numero della coppia e dei figli e ha bisogno
d’amore. Grande fu la sofferenza di Leopardi, che non fu mai corrisposto in
amore e al quale, invece, per sua natura numerologica-spirituale tanto anelava.
E il poeta sentiva più forte questa mancanza, poiché presentava il numero 6
anche nella sua identità. I nomi e cognome sommati, secondo il sistema a
lettera corrisponde numero, danno il risultato 6: Giacomo = 9, Taldegardo = 6,
Francesco di Sales = 9, Saverio = 8, Pietro = 2, Leopardi = 8. Quindi
9+6+9+8+2+8 = 42 e 4+2= 6.
La sintesi-somma fra il numero della data di nascita col numero dei nomi e
cognome fanno conoscere il numero della missione della vita, che in Leopardi corrispondeva
a 6+6 = 3. Il 3 è l’Artista-Comunicatore che si esprime con la parola: il 3 è
la missione degli scrittori e dei personaggi pubblici. Leopardi scrisse tutta
la vita (37 anni) ed è considerato uno dei più importanti letterati e poeti del
Romanticismo. Il 3 inoltre è il numero che predispone al lato ludico della
vita, che come vedremo in Leopardi si manifestò col gioco del Lotto a Napoli.
Il 6 è il numero-vibrazione che conferisce un’immaginazione fervida, magica.
(Leopardi fin da piccolo intratteneva i suoi 7 fratelli con favole e racconti).
E’ un numero-energia femminile, come numero pari (mentre i numeri dispari sono
maschili) e dona una particolare sensibilità, accentuata nel Leopardi dal
giorno di nascita 29=11=2. Il 2 è energia femminile e il 9 è energia maschile.
Il 2 indica un indole sensibile e mutevole; il 9 rappresenta l’amore universale
ma anche la lotta per compiere una missione. Questi due numeri possono recare
sbalzi emozionali, incertezza e
timidezza, soprattutto durante l’infanzia. Sommando il 29 risulta il numero 11.
Questo numero come doppio 1 fa primeggiare, dona successo e celebrità nella
professione. Al contrario nei rapporti sentimentali le persone nate il 29=11
possono incontrare difficoltà e sentirsi doppiamente “1” quindi soli e
insicuri. Il 29 è un 2, energia femminile molto forte (il 9 potenzia sempre il
numero che affianca) e comporta,
specialmente agli uomini nati in questo giorno, dispiaceri dovuti alle
relazioni femminili. Il 9 è considerato il numero dello specchio: sommando un
numero al 9, non cambia il risultato finale del numero sommato.
Es: 2 + 9 = 11 e 1+1= 2; 3 + 9=12 e
1+2= 3 ecc.
Un’anima sensibile e incompresa contraddistingueva
Leopardi che pur deluso dall’amore, lo poneva al centro dei desideri nelle sue
poesie. La sua combinazione di numeri emotivi 2 e 6 rendeva il poeta più
sentimentale che logico. La persona 6 ha bisogno di lavorare lentamente per
dare il meglio di sè e, un eccesso di lavoro contraddistingue la sua vita.
Leopardi non fece eccezione, al punto che anni di studio accanito lo portarono
a soli 21 anni, ad avere seri problemi di salute: una malattia agli occhi, la tubercolosi
ossea che gli deviò la colonna vertebrale e seri problemi respiratori. La
salute compromessa fu la causa del suo soggiorno a Napoli, anni più tardi, per
beneficiare di un clima migliore.
A Napoli dimostrò tutto il suo lato affabile e disponibile. Non si sottraeva
alle persone che incontrandolo gli toccavano la schiena ingobbita e gli
chiedevano numeri da giocare. Anzi, studiava metodi e sistemi (l’analisi faceva
parte della sua natura profonda, il numero 7 nelle vocali-numeri dei nomi e
cognome) per poter dare numeri con probabilità vincenti.
Quando desideriamo andare in profondità nello studio di noi stessi o della
persona che ci interessa, dobbiamo sommare il valore numerico delle sole vocali
dei nome/i e cognome. Questo è il numero dell’interiorità, che in Leopardi
corrispondeva al 7 = il Filosofo-Pensatore. Il 7 indica spiritualità, disciplina
e ricerca della qualità, studio di materie difficili, amore per la natura e il
silenzio. Il 7, nel lato ombra della vibrazione, può portare pessimismo, dovuto
al suo desiderio di perfezione disatteso. Ecco spiegato numerologicamente il
pessimismo del Leopardi. Per scoprire, invece, il numero della personalità -
come ci vedono gli altri - si deve sommare il valore numerico delle sole
consonanti dei nome/i e cognome. Nel poeta, risultava il numero 8 = il Bancario-Sovrano
che produce con efficienza e conquista prestigio, potere, denaro. Il lato ombra
del numero 8 può portare al materialismo. Questo numero nella personalità del
Leopardi spiega le sue posizioni materialiste – derivate sopratutto
dall’Illuminismo – non si definì mai un romantico.
La somma del numero 7 dell’interiorità-vocali e della personalità-consonanti 8
risulta 15 e quindi 1+5 = 6 che indica il nome e cognome o l’identità del
Professore.
I numeri sul piano emotivo femminile di Leopardi dei nomi e cognome e data di
nascita 6 e del giorno di nascita 29=11=2 donano, anche, una predisposizione
per i dolci. E’ risaputo che il poeta a Napoli bevesse molti caffè e si
deliziava con granite, sfogliatelle, confetti. Sembra che proprio un’indigestione
di confetti sia tra le ipotesi attribuite alla sua dipartita.
Se il 6 è uno dei vostri numeri principali di nascita: il giorno di nascita, il
risultato della data di nascita completa
o del nome e cognome potete
considerarlo il vostro numero favorevole. Il numero 6 è considerato, come primo
numero perfetto, il numero più fortunato da 1 a 9.
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30/09/2019
Dante
Alighieri ed i numeri ricorrenti.
Diversi sono i Numeri utilizzati da Dante nella Divina Commedia sia sotto forma strutturale che simbolica dell’opera. L’opera è composta in “3” parti chiamate cantiche – Inferno, Purgatorio e Paradiso – e ogni cantica contiene 33 canti, tranne l’Inferno che ha in più il canto “1” che fa da introduzione all’intera opera. Si può notare una preferenza per i numeri dispari: 1, 3, 7, 9. L’inferno è costituito da 9 gironi suddivisi in tre categorie di dannati: incontinenti, violenti, traditori. Il purgatorio ha sette gironi-cornici come i 7 vizi capitali, dei penitenti, ai quali Dante li collega; più l’antipurgatorio all’inizio e il paradiso terrestre al termine. Il paradiso ha 9 cieli dove risiedono i beati. Sette cieli sono collegati agli astri celesti del sistema solare, più due cieli costituiti dalla sfera delle stelle fisse e del primo mobile. Questa è la prima sfera e la più esterna fra tutte le sfere celesti che girano intorno alla Terra, secondo il sistema geocentrico di Aristotele e Tolomeo, e mette in movimento le stelle e i pianeti. Al culmine dei 9 cieli c’è l’Empireo, il cielo più alto o decimo cielo, a cui Dante e Beatrice giungono nel 30° canto del Paradiso. Al centro dell’Empireo si arriva alla presenza luminosa di Dio, circondato dai beati seduti come a formare una “candida rosa” e, da nove cerchi di angeli disposti per gerarchie. Secondo il significato mistico cristiano la rosa rossa è il simbolo dell’amore che vince la morte grazie al sacrificio di Gesù, rappresenta la coppa che raccolse il suo sangue. La “rosa” di Dante indica il candore delle anime del paradiso che emanano pura luce.
Dante
non segue un ordine numerico a caso, ma ben consapevole del
significato delle corrispondenze dei Numeri secondo la filosofia
antica di Pitagora e Plotino. Sapeva infatti che il numero dispari è
dinamico e di movimento, quindi fondamentale per il viaggiatore di
questo o dell’altro mondo. A cominciare dal numero 1 che
simboleggia l’unità divina, sorgente e inizio di tutte le cose. Ma
è anche il numero dell’io individuale che deve fare da solo il
cammino per evolvere e perfezionare l’anima fino ad arrivare al
decimo cielo. Per Pitagora il 10 era il Numero Perfetto simbolo di
Dio nell’1 o punto d’inizio e dell’universo nel cerchio. L’uno
indica l’intelletto e lo zero rappresenta la moltitudine. Nel 10 la
luce dell’idea si espande agli altri. Questo era considerato dai
pitagorici il numero della creazione completa. Ad ognuno dei 10 punti
o numeri della tetraktis, il famoso triangolo equilatero realizzato
da Pitagora, corrispondono significati per la conoscenza del mondo
terrestre e divino. Il 10 rappresenta il ritorno dell’Uomo = 9 a
Dio = 1 dopo aver fatto però tale percorso di consapevolezza.
Il
significato del 10 viene esaltato da Dante dai 100 - numero di 10 al
quadrato - canti che costituiscono la totalità della Divina
Commedia. Se nel 10 l’Unità si espande alla molteplicità, nel 100
si estende verso l’infinito.
Fra
i numeri ricorrenti nella Divina Commedia uno in particolare, il
“515” presente nel canto XXXIII del purgatorio è stato motivo
d’interesse per la sua interpretazione. Dal punto di vista
numerologico, per scoprire la sua essenza spirituale, lo dobbiamo
sommare: 5+1+5 e arriviamo al numero spirituale per eccellenza o il
numero maestro “11”. Il doppio 1 indica il collegamento fra la
l’Uno divino e l’essere umano fatto a sua immagine e somiglianza
e come tale partecipa ai doni celesti. Il numero 11 rappresenta una
forte energia psichica che permette all’individuo contraddistinto
da questo numero, grazie alla fede e ai messaggi interiori che
giungono dall’Alto, di trovare la direzione giusta per uscire da
situazioni difficili. L’energia del numero 11 o del doppio “1”,
quindi del doppio Capo, dona grandi capacità mentali, pensieri e
azioni veloci per trovare risoluzioni vincenti. Il numero 1, infatti,
che agisce sul piano mentale è ancora più forte nel numero 11.
Questo è il numero delle rivelazioni, 11 furono i discepoli inviati
da Gesù a trasmettere il suo messaggio. E’ un numero che
identifica la mente umana collegata a quella divina.
Il 515 è
un numero palindromo o vertibile – uguale da sinistra a destra e
viceversa – e se lo analizziamo per singoli numeri, detti
subvibrazioni della somma totale o essenza spirituale 11, osserviamo
il 5, il n.1 e ancora il 5. Il numero 5 è collegato all’elemento
vivente in natura, all’uomo naturale e ai 5 sensi con i quali
sperimenta la vita: sia nel bene, se usa la moderazione, che nel male
se invece usa l’intemperanza. I penitenti del purgatorio di Dante,
seppure pentiti, sono lì ad espiare a causa dei 7 peccati capitali
che sono collegati, per molti versi, ai 5 sensi. Come il peccato di
gola o l’ingordigia dovuta al senso del gusto, o la lussuria per il
piacere esagerato dei sensi, o l’invidia e la superbia collegate,
anche ma non solo, al senso della vista (guardare qualcuno con
invidia o dall’alto in basso). Il 5 può essere visto come l’uomo
che ricerca la libertà dalla schiavitù dei sensi per volgere verso
il bene divino rappresentato dal numero 1 centrale nel 515. Il 5 è
il primo numero dopo l’ordine materiale rappresentato dal numero 4
e indica la quintessenza o l’autorità spirituale. Forse Dante con
le parole-numeri messe in bocca a Beatrice nel canto XXXIII del
purgatorio: “...un cinquecento diece e cinque, messo di Dio... “
voleva indicare nell’essenza o somma di 515 = 11 il numero più
spirituale, il massimo messaggero del Signore ovvero Gesù e si
riferisse quindi alla giustizia divina.
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05/09/2019
Dante
Alighieri e il numero 7:
la ricerca dell’Anima del mondo.
Dante Alighieri è considerato il padre della lingua italiana e autore di uno dei più grandi capolavori letterari nel mondo: la Divina Commedia. Tali lodevoli titoli rimandano al numero degli studiosi per eccellenza, il numero 7. Questo è il numero-simbolo che rappresenta i filosofi-pensatori, quelle persone che vanno oltre l’immagine e la materia per scoprire l’anima delle persone e del mondo che li circonda. I 7 si pongono la domanda “cosa c’è oltre ciò che vedo e che tocco?” Sono disposti a stare ore e ore da soli per rispondere a quesiti difficili, vogliono andare a fondo e non lasciare niente d’intentato per arrivare alla scoperta della verità. I 7 mirano alla conoscenza, all’eccellenza, alla qualità in tutte le cose che fanno e, sono felici di sottoporsi a dura disciplina pur di arrivarci. La Divina Commedia non poteva essere scritta in modo così curato, profondo e seguendo un ordine numerico, se non da un 7. Al battesimo infatti i nomi completi di Dante corrispondevano a questo numero. Ricordatevi, se siete nel dubbio, fra il numero risultante dai nomi al battesimo e quello dei nomi all’anagrafe, di dare la preferenza al primo. Poichè il battesimo, di solito, contiene tutti i nomi che, anche se non sono utilizzati durante la vita, indicano comunque tutte le potenzialità individuali. Usando l’alfabeto latino e il rispettivo valore numerico ecco il calcolo.
DURANTE D I A L I G H I E R O D E G L I A L I G H I E R I
4 3 9 1 5 2 5 4 9 1 3 9 7 8 9 5 9 6 4 5 7 3 9 1 3 9 7 8 9 5 9 9
29=11= 2 13=4 57=12=3 28=10=1 60=6
Sommiamo solo i numeri unici dei nomi da 1 a 9 : 2+4+3+1+6 = 16 e 1+6 = 7.
Il
nome completo Durante indica il numero 2, il numero della pazienza
femminile materna. Pazienza che Dante ha dimostrato nei 15 anni
impiegati a scrivere la “Commedia”. Il numero del nome si
riferisce alla persona, mentre il numero del cognome o cognomi indica
l’eredità caratteriale ricevuta dalla famiglia. Il 7 è il numero
degli studiosi e di coloro che osservano ed analizzano i minimi
particolari della vita e delle persone al microscopio della loro
mente. Questo numero è un’enegia del piano spirituale-intuitivo
che fa tendere la persona 7 al silenzio o a parlare di argomenti
culturali-spirituali. Anche quando un “7” non può studiare, per
circostanze avverse della vita, tende sempre a diventare un esperto
nel proprio ambito di attività. Dante Alighieri, fortunatamente,
appartenendo ad un’agiata famiglia fiorentina borghese del XIII
secolo, ricevette una buona istruzione. Il latino era la lingua
fondamentale per apprendere lo studio, che si basava sulle materie
del quadrivium - teologia, fisica, astronomia, filosofia - e del
trivium - dialettica, grammatica, retorica. Molto importanti erano
inoltre le letture di Cicerone e Virgilio. Soprattutto quest’ultimo
fu influente nella cultura di Dante che lo pose più tardi, a guida
del suo viaggio nell’inferno della Divina Commedia.
Ebbe una
certa influenza, sulla formazione di Dante, anche Ser Brunetto Latini
che fu il suo istruttore intorno al 1280, quando il poeta aveva circa
15 anni. Il Latini era un notaio, scrittore e oratore partecipe della
vita pubblica di Firenze. Dopo un esilio in Francia per motivi
politici, rientrato nella città toscana, fu nominato nel 1273
Segretario del Consiglio della Repubblica. Come il suo precettore,
anche Dante più tardi avrebbe avuto interessi politici e l’esilio.
Il Poeta però non rivide più la città natale. Il distacco da
persone e luoghi è un’altra caratteristica del numero-energia 7.
Dante perse la madre mentre era bambino; nel 1291 morì anche
Beatrice, il suo grande amore platonico e, in seguito ebbe il
distacco dalla città di origine, Firenze, con la condanna
all’esilio. E’ interessante notare come la data della prima
sentenza contro Dante corrispondesse proprio ad una data 7 nella
somma e quindi nell’essenza spirituale: 27-1-1302 (2+7+1+1+3+0+2=
16 e 1+6= 7).
Anche l’esilio di Napoleone, secoli dopo,
sarebbe stato contraddistinto da una data 7. Napoleone il 22-6-1815
(somma 25=7) dovette abdicare, dopo la sconfitta di Waterloo, a
favore del figlio Napoleone II. Questa data preannunciava il
distacco, dalla vita che l’imperatore francese aveva condotto fino
a quel momento e l’isolamento nell’isola di Sant’Elena.
La
seconda sentenza che condannò Dante all’esilio perpetuo avvenne:
sabato 10-3-1302 (10=1) che nella somma di tutti i numeri era un “1”.
Il numero 1 rappresenta l’inizio di situazioni, attività, progetti
di lunga durata. Come fu per Dante che non poté ritornare a Firenze
pena la morte. Ecco la sentenza di condanna: “Alighieri Dante è
condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique
pratiche estortive, proventi illeciti, pederastia, e lo si condanna a
5000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici,
esilio perpetuo in contumacia, e se lo si prende, al rogo, così che
muoia”.
Tutte accuse infondate e mosse dagli avversari politici, i guelfi neri, che odiavano a morte Dante. Il sommo poeta grazie alla sua cultura, era iscritto all’Arte dei Medici e Speziali e poteva quindi ricoprire incarichi pubblici. Fino a quell’ingiusta condanna, infatti, faceva parte del Consiglio dei Cento ed era sostenitore dei guelfi bianchi. Nell’anno 1300 era uno dei 7 Priori. Dante difendeva la libertà della sua città da qualsiasi ingerenza, sia da parte di sovrani stranieri e sia dal Papa. I guelfi bianchi erano capeggiati dalla famiglia Cerchi e rappresentavano gli aristocratici più aperti agli interessi popolari, mentre i guelfi neri, capeggiati dalla famiglia Donati, erano i più ricchi di Firenze e sostenevano l’espansione del potere del Papa sulla città, proprio a causa degli interessi economici che avevano in comune. Proprio un inganno da parte di quest’ultimo, all’epoca Bonifacio VIII, che era succeduto a Celestino V dopo la sua rinuncia, permise ai guelfi neri di prendere il potere a Firenze. Il Papa per espandere la sua egemonia, chiese aiuto al re di Francia Filippo il Bello che inviò, a Firenze, il fratello Carlo di Valois con il suo esercito, con l’apparente motivazione di mediatore di pace fra le opposte fazioni. Ma la realtà era un’altra. Ai primi disordini, Carlo di Valois rovesciò il governo dei guelfi bianchi e li mandò in esilio, favorendo così i guelfi neri. Tutto questo, proprio mentre Dante era in missione diplomatica a Roma, per dissuadere il Papa dalle sue mire espansionistiche su Firenze. Il Poeta fu dunque raggiunto dalla notizia dell’esilio mentre era lontano dalla sua città, non potendo quindi neanche salutarla un’ultima volta. Un grande doloroso distacco.
Dante ebbe diverse prove di vita: i lutti, le false accuse, l’esilio, le difficoltà economiche dovute alla confisca dei beni, la condanna a morte e quindi una vita in fuga. Con la sua grande opera “la Divina Commedia” fece da giustiziere ai torti subiti e ai mali del mondo. Diede differenti castighi nelle pene del girone dell’inferno. Non c’è da stupirsi, se considerasse i peccatori peggiori i fraudolenti e i traditori, a causa dell’inganno che aveva subito e alla conseguente condanna all’esilio perpetuo da Firenze. Dante era uno studioso dell’interpretazione dei Numeri e seguì tutto un ordine numerico per realizzare la sua opera. E’ da rimarcare come la giustizia la rimandasse all’oltretomba proprio come Pitagora, il padre della Numerologia, insegnava ai suoi allievi. Il filosofo greco affermava, infatti, l’immortalità dell’anima e che la vita terrena non è che un episodio nella storia della nostra evoluzione spirituale: “Colui che è buono in vita non soffrirà alcun male dopo la morte; mentre i colpevoli saranno castigati in punto di morte e dalle sanzioni d’oltretomba riparando così il male fatto, altrimenti tutto l’equilibrio materiale dell’universo non corrisponderebbe ad un equilibrio morale e l’intera opera divina risulterebbe compromessa e falsata. L’armonia delle sfere è dunque solo in apparenza turbata dai misfatti degli uomini , perchè in realtà gli eventi dell’oltretomba ne ristabiliscono sempre l’eccellenza”.
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12/08/2019
L’arte della provocazione della vita: scoprire la Tua Identità
Conoscere e realizzare la propria identità è l’arte
della provocazione della vita. Questa ci esorta a evolvere la nostra anima
provocando il desiderio di sperimentare, di imparare, di creare per crescere.
Vivere l’arte della provocazione significa accogliere le sfide che l’esistenza
comporta, mettersi alla prova e immaginare che le porte da varcare siano già
aperte per noi. Fra i personaggi che hanno vissuto quest’arte da coraggiosi si
potrebbero citare Gandhi, Giorgio Perlasca, Madre Teresa di Calcutta. Chi vive
l’arte della provocazione, va contro corrente, infrange le regole ingiuste, a
costo di rischiare la sua vita per salvare quella degli altri, segue solo il
suo cuore. Gandhi ha disubbidito alle regole inique del dominio coloniale britannico,
fino a essere incarcerato ingiustamente diverse volte nel corso della vita. In
un’occasione si fece sbattere giù da un treno pur di non passare dalla prima
classe, della quale aveva regolare biglietto, alla terza classe riservata agli
indiani. Questa è una vera arte della provocazione, resistere al male con la
forza del bene. La sua lotta di resistenza nonviolenta, di disubbiedienza
civile, a capo del popolo indiano, contro le discriminazioni razziali, ha
provocato la caduta del colonialismo. La Gran Bretagna nel 1947 ha dovuto
cedere l’indipendenza all’India. L’arte
della provocazione è quella che causa conseguenze positive da situazioni
disperate, come quelle di miseria e sofferenza estreme che ha affrontato Madre
Teresa di Calcutta, quando nel 1946 decise di dedicarsi ai più poveri tra i
poveri a Calcutta. E che dire di Giorgio Perlasca italiano, che si spacciò
console spagnolo a Budapest durante la seconda guerra mondiale, per salvare
tutti gli ebrei che gli era possibile dalla deportazione nazista. Preparava
falsi salvacondotti, non dormendo neanche di notte. Ma di questi artisti della
provocazione che causa il bene, potremmo nominarne molti altri Martin Luther
King; Nelson Mandela; Aung San Suu Kyi: politica birmana che dedica la sua vita
a difesa dei diritti umani di libertà del suo paese oppresso da una dura
dittatura militare.
Oltre all’arte della provocazione di questi impavidi
personaggi per una nobile causa umanitaria, c’è la provocazione personale di
scoprire chi siamo veramente. Secondo gli antichi greci conoscere se stessi è
la cosa più difficile, come diceva Pitagora (VI sec a.C.). Ma se desideriamo
realmente vivere una vita piena e di successo, dobbiamo accettare la sfida di
ricercare la nostra Identità. Avere successo non significa diventare famosi e
avere tanto denaro e onori, ma realizzare il compito per il quale siamo nati. E
qui arriva l’apparente casualità di una serie di numeri, quelli identificativi
dei nostri dati anagrafici, a svelarci la chiave del nostro essere e divenire.
Dal momento che la Numerologia Pitagorica è entrata
nella mia vita, ha rappresentato per me una continua provocazione a conoscermi
meglio e a conoscere di più il mio prossimo. I numeri del codice di nascita personale
rivelano l’identità nel nome e cognome, e il cammino di vita dell’individuo
nella data di nascita. Veniamo al mondo contraddistinti da numeri: quello del
giorno, del mese e dell’anno di nascita; che non sono lì a caso, ma determinano
l’esatto momento della nascita nel nostro ciclo temporale. Stabiliscono
l’inizio e i successivi cicli novennali dell’esistenza. Ognuno di questi numeri
è un simbolo dotato di significati da interpretare che ci fanno scoprire
attitudini, potenzialità e punti deboli da conoscere per migliorarci. Il numero
stesso contiene in sè l’arte della provocazione, perchè la sua comprensione non
è destinata a coloro che sanno guardare solo in superficie, e materialisticamente vedono solo una cifra da calcolare. Ma al contrario
il numero illumina di sapienza con le sue verità spirituali, coloro che per
interiore affinità ne colgono tutto il valore di guida morale e di vita per se
stessi e per gli altri. I numeri indicano un percorso di conoscenza con
caratteristiche, compiti e tempi di realizzazioni personali. A ogni lettera del
nome e cognome corrisponde un valore numerico, questi numeri sommati a un
risultato unico da 1 a 9 rappresentano l’essenza spirituale individuale. Il
nome/i e cognome determina l’identità personale, contraddistingue e differenzia
da tutti. E’ talmente potente, che è sufficiente nominare una persona di un
luogo o di un tempo lontano, per sapere esattamente a chi ci riferiamo. Ad
esempio Alessandro Magno, Napoleone Bonaparte, Barack Obama. Il nome vivifica e
rende presenti. Per questo motivo il nome delle persone care è per noi
speciale. Ogni parola è suono, vibrazione,
energia...numerologica. Tutto è collegato ai numeri che sono alla base
dell’Universo (verso l’Uno dal quale discendiamo e al quale tendiamo). Pitagora
vide nel numero l’ordine e la bellezza della creazione divina nel cosmo, nella
disposizione delle stelle, nella formazione del corpo umano. Il numero dona
ordine e ritmo, qualifica e quantifica, altrimenti tutto sarebbe caotico e
impersonale. Se pensiamo a una via, è il numero civico che ci fa arrivare alla
casa giusta; se vogliamo telefonare a qualcuno è proprio quel numero telefonico
che ci mette in collegamento con chi desideriamo. Se vogliamo dare i
riferimenti dei documenti personali, abbiamo i numeri sia nei dati anagrafici
che sul numero della carta d’identità, della patente, del passaporto ecc. Sono
sempre i numeri il punto di riferimento che semplifica la nostra vita. Questa relazione con i numeri è ancora più
profonda scoprendone il simbolismo alla base della nostra identità. Nascere il
giorno 1 per esempio: è il “Pioniere” dotato di iniziativa e autonomia; il 2 è
il “Diplomatico” che cura e trasmette ciò che ha iniziato l’1; il 3 è
“L’Artista” che comunica e espande; il 4 è lo “Scientifico” che costruisce e
realizza; il 5 è il “Viaggiatore” che cambia e evolve; il 6 è il “Professore”
che guida e progredisce; il 7 è il “Filosofo” che scopre e approfondisce; l’8 è
il “Bancario” che organizza e produce; il 9 è il “Missionario” che compie e
conclude. In
base ai nostri numeri di nascita è possibile scoprire i tempi di azione e
realizzazione personale. Siamo persone veloci o lente a pensare, parlare,
agire? Abbiamo mille dubbi prima di prendere una decisione, tipico del 4, o
siamo immediati come frecce tese all’obiettivo come l’1? Abbiamo un compito
verso il sociale come il 6 o per la ricerca solitaria del 7? I numeri sono
simboli e come tali sono accumulatori e potenziatori delle energie spirituali.
Studiare i loro significati illumina verso l’autoconsapevolezza, provoca a
migliorare la propria natura, potenziando i pregi e correggendo i punti deboli
caratteriali. L’uomo più potente al mondo è infatti colui che domina se stesso,
che quindi non esplode in scoppi d’ira, di aggressività, di violenza. E’colui
che sa temperare la parola, e i propri sensi inferiori come la gola, il sesso,
l’avidità di possesso. Conoscere in profondità chi siamo è una provocazione
infinita, come siamo infiniti noi che siamo numeri potenziali, e contenitori di
tempo nella nostra età: dal momento che nasciamo al momento della dipartita. Scoprire
chi siamo e dove andiamo è la più grande arte della provocazione lungo l’esistenza.
Questa consapevolezza ci guida verso la comprensione e l’amore per noi stessi e
per il prossimo. Ci fa cogliere il momento opportuno, scoprendo le date
favorevoli ogni mese per le nostre iniziative, i periodi forti ogni anno, per
le svolte importanti di vita. Perchè nei numeri di nascita è celato il “chi
siamo”, il “come realizzarlo” e il “quando compierlo”.
Utilizzando l’alfabeto latino a ogni lettera
corrisponde numero come segue:
A J S = 1 B K T
= 2 C L U = 3 D M V = 4
E N W = 5 F O X = 6 G P Y = 7 H Q Z = 8 I R = 9
Analizziamo il nome dell’argomento:
L’ A R T E D
E L L A P R O V O C A Z I O N E
3 1 9 2
5 4
5 3 3 1
7 9 6
4 6 3 1 8 9
6 5 5
20/2 16/7 69/15/6 2+7+6 = 15 1+5 = 6
Dalla somma di tutti i numeri ridotti a numero unico
da 1 a 9, risulta il 6 che corrisponde all’archetipo del Professore che guida e
progredisce. Da questo si evince che accogliere l’arte della provocazione, di
conoscere e migliorare noi stessi è una guida per la vita felice. In questo i Numeri
di nascita sono Maestri.
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29/05/2019
Insegnamenti Pitagorici
Gli insegnamenti Pitagorici rassicurano ed illuminano, spiegano e consolano. Sapendo che l’esistenza terrena non è che un episodio nella storia della nostra evoluzione spirituale, si riacquista forza e fiducia nella vita. Il valore di una statua è nella sua forma, il valore dell’uomo è nei suoi atti.
Non perdere mai occasione di fare del bene. Abbi iniziativa personale ed abbi cura di approfittare del momento favorevole.
Colui che è buono in vita non soffrirà alcun male dopo la morte. E’ impossibile sfuggire alla condizione del mutare così come al fatto di nascere: ma colui che possiede l’intelletto può sfuggire al male.
Sappi tacere. I denti sono guardiani della parola. Non parl
I N U M E R I D E L C U O R E
Noi siamo Numeri potenziali poiché discendiamo dall’ Unità divina, che in quanto Unità è numero. Pitagora nel VI secolo a.C. constatò che la Natura apparentemente varia e confusa, è in realtà ben regolata e ordinata secondo caratteristiche proprie del numero, come la divisibilità e la proporzione. Il sapiente matematico e filosofo arrivò a queste conclusioni scoprendo che la Musica è fatta di rapporti numerici che costituiscono gli intervalli di ottava,di quinta,di quarta. Dalla Musica, alla Natura all’ essere Umano che ne è parte, tutto è collegato al numero. Sono i numeri infatti che regolano per esempio i cicli biologici, che quantificano il tempo, che differenziano e qualificano ogni cosa.
L’ Universo quindi è razionale ed è organizzato secondo la legge del numero. La scienza stessa continua ad evolversi sulla base dei principi pitagorici, e cioè che si possa giungere alla verità attraverso i numeri. Come esiste il codice genetico umano o Dna basato sulla sequenza dei 64 codoni, così esiste un codice di nascita personale. Entrambi contengono messaggi da interpretare, il primo quello delle informazioni genetiche, e il secondo riguarda la propria identità. Questa è contraddistinta dal nome e cognome e data di nascita, che sono tutti numeri, poiché a ogni lettera corrisponde un valore numerico. Questa interpretazione chiamata Numerologia o scienza-linguaggio dei numeri è la chiave che apre la porta a una vasta conoscenza segreta, la più difficile da scoprire, quella interiore di ogni individuo.
Il nome e cognome indica il nostro modo di essere, le potenzialità naturali, una relazione di energie differenti da conoscere e comprendere per evolversi.
Tra tutti i nostri numeri c’è un numero profondo e segreto che identifica l’essenza, l’interiorità della persona, il Numero del Cuore.
È grazie a questo numero che possiamo sapere se stiamo realmente seguendo la nostra natura. Questa è infatti l’energia numerologica più intima, collegata alle motivazioni e desideri più veri, al di là di apparenti e talvolta contrastanti personalità o atteggiamenti di posa. Il Numero del Cuore è quello che se uguale, ci fa essere sulla stessa lunghezza d’onda di una persona appena incontrata, e che sembra invece di conoscere da sempre. Lo stesso numero del cuore ci unisce in un’ amicizia, in un sentimento d’amore, in un’intesa lavorativa, comunque in un’ affinità elettiva che fa comprendere e stimare reciprocamente.
Questo numero è talmente sacro e potente che in alcune culture che studiano Numerologia non è mai stato scritto.
Conoscere il proprio Numero del Cuore permette di esprimersi pienamente e realizzare la propria felicità.
Conoscere il Numero del Cuore delle Persone che ci stanno a Cuore ( familiari, partner, figli..) significa comprendere la loro essenza, e amplificare la propria felicità facendo realizzare la loro.
Numeri e affinità interpersonali
Tratto dal libro: “Cuore Numerante – Innamorati dei Numeri di Nascita”
Un’illuminante informazione dei numeri di nascita è quella che si riferisce ai punti di contatto con un’altra persona. Questa indicazione permette di scoprire l’affinità tra familiari, partner, amici, colleghi, datori di lavoro o dipendenti, e con il prossimo in genere. Più numeri uguali avete con l’altra persona, più punti in comune condividete: sensibilità, sentimenti, interessi, passioni, modi di pensare e agire, priorità, aspirazioni. Un punto di contatto importante è il dialogo, la comunicazione. Come scriveva Giacomo Casanova nelle sue memorie: “il dialogo corrisponde ai 2 terzi di un buon rapporto d’amore, il 3° terzo è dato dall’intesa fisica”. Questa affermazione è ancora più significativa, considerando che a ribadire l’importanza del dialogo in una relazione, sia stato un grande conquistatore di donne. La comunicazione fa capire la reciproca intesa, rende possibile lo scambio di idee e il loro confronto. Quando è armoniosa dona energia e entusiasmo.
È talmente fondamentale che quando andiamo all’estero e non parliamo la lingua del posto, appena incontriamo una persona che conosce anche solo un pò la nostra, la sentiamo vicina e la prendiamo in simpatia. Scatta il senso di condivisione, quel collegamento speciale che dona il poter comprendersi. La comunicazione ci rende partecipi, non ci fa sentire esclusi dall’ambiente sociale in cui ci troviamo.
Se è così importante capire cosa dice un’altra persona, immaginiamo quanto lo sia comprendere cosa sente e desidera. Questa comprensione dona nuove possibilità di dialogo, chiarisce i malintesi, pone in relazione. Parlare e ascoltare nel rispetto reciproco, anche di idee diverse, crea ponti di intesa e ammirazione.
Quali sono i punti di contatto per l’affinità?
Avere lo stesso numero di uno dei 2 numeri base, cioè di nome e cognome o data di nascita, in comune col partner, con un familiare, con un amico o con un’altra persona, fa sentire in sintonia e affinità. Quindi avere uguale numero risultante da tutti valori numerici dei nomi e cognomi, che è il numero dell’identità, o uguale numero dalla somma della data di nascita, che è il cammino di vita, è un rilevante punto di contatto.
- Nel primo caso se riscontrate che il numero risultante dai rispettivi nomi e cognomi è uguale, andate in profondità e scoprite il numero dell’interiorità della persona che vi interessa. Questo numero si ottiene sommando i numeri collegati alle sole vocali. Una volta ottenuto, paragonatelo col vostro numero dell’interiorità. Se è uguale avete gli stessi desideri del cuore alla base della vostra identità. Se è diverso dovrete vedere se il suo numero dell’interiorità ha contatto col vostro, andando alla pagina del cuore pag. 31.
- Nel secondo caso cioè lo stesso numero risultante dalle date di nascita, significa avere obiettivi e tempi in comune per realizzarli lungo il vostro cammino.
- E’ un punto d’intesa, anche avere il numero dell’identità uguale al numero del cammino di vita dell’altro, o viceversa.
- Lo stesso giorno di nascita, anche di mesi diversi rivela le vostre prime palesi peculiarità caratteriali, ed è un altro punto di contatto.
- Avere uguale il numero della somma della data di nascita col numero dell’interiorità-vocali dell’altro.
- Il numero dell’interiorità-vocali corrisponde al numero dell’altra personalità-consonanti.
- Avere il medesimo numero nelle rispettive personalità-consonanti.
- Il numero della personalità è uguale al numero del nome e cognome dell’altro.
- I vostri nomi e cognomi (ricordatevi di considerare sempre tutti i nomi anche quelli di battesimo) hanno lo stesso numero di lettere. Questo numero rivela l’ impulso abituale di fronte a una situazione, che nel vostro caso quindi sarebbe simile.
Osservando e paragonando i numeri del codice di nascita, ne dedurrete i punti di contatto. Più numeri condividete e più siete in sintonia. Questa pratica vi sarà particolarmente utile per migliorare le vostre relazioni, perchè consapevoli di ciò che vi accomuna. Svilupperete il vostro colpo d’occhio e in caso di mancanza di numeri in comune, avrete la risposta agli eventuali rapporti conflittuali, che potrete evolvere andando nella direzione delle caratteristiche mancanti. O in caso d’incompatibilità numerologica eviterete inutili sprechi di tempo, energie e soprattutto dispiaceri.
Meglio lontani in pace che vicini in guerra.
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